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Vini Doc delle Venezie, prosit!

Vini Doc delle Venezie, prosit! Il supermanager laziale Stefano Sequino è il nuovo direttore del Consorzio interregionale

Vini Doc delle Venezie, prosit!

Nel tondo il nuovo direttore del Consorzio Vini Doc Delle Venezie Stefano Sequino.

Il supermanager laziale Stefano Sequino è il nuovo direttore del Consorzio interregionale. Lo ha nominato il Consiglio d’amministrazione presieduto da Albino Armani.

Il 2024 si è aperto con una importante novità nel mondo del pianeta vino triveneto. Il Consiglio d’amministrazione del Consorzio Vini Doc delle Venezie, presieduto da Albino Armani, ha infatti nominato il nuovo direttore del Consorzio. 

E’ il supermanager laziale Stefano Sequino. Il  neodirettore dovrà gestire gli aspetti statutari, istituzionali, amministrativi e tecnici del Consorzio. A lui, inoltre, spetterà il compito di dirigere un team consolidato nello svolgimento delle numerose attività di promozione, comunicazione e sviluppo della DOC triveneta. 

Una denominazione – la seconda più estesa in Italia – che riunisce gli operatori della filiera produttiva di Pinot Grigio del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, territorio che conta 27.000 ettari vitati potenzialmente destinati alla DOC delle Venezie per una produzione di 250 milioni di bottiglie all’anno.

Vanta un curriculum prestigioso: Ministero e Confcooperative

Il nuovo direttore del Consorzio Vini Doc delle Venezie Stefano Sequino

Nato a Tivoli nel 1978, Stefano Sequino vanta un curriculum prestigiosop. E’ laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e in Viticoltura ed Enologia.

Dal 2004 al 2020 ha lavorato presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali come funzionario del Dipartimento ICQRF (

Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), mentre negli ultimi tre anni ha ricoperto la carica di responsabile del settore vitivinicolo presso Confcooperative.

 Docente e relatore in numerosi convegni per tematiche relative ai sistemi normativi del settore vitivinicolo,

ha partecipato attivamente al confronto europeo e nazionale nonché ai tavoli di lavoro costituiti per l’adozione nazionale della normativa di settore.

Il ruolo strategico di tutela e valorizzazione della denominazione Pinot Grigio

Albino Armani, presidente del Consorzio Vini Doc delle Venezie

Nel suo nuovo ruolo dirigenziale, Sequino guiderà la DOC delle Venezie nel percorso strategico di tutela e di valorizzazione già avviato dal Consorzio che, negli ultimi anni, ha rafforzato la reputazione del Pinot Grigio delle Venezie a livello internazionale, illustrando i valori della DOC ad operatori e consumatori di Europa, Nord America e Asia. 

“Sono onorato di intraprendere questa nuova esperienza professionale – ha affermato Sequino – e desidero ringraziare il Presidente Albino Armani e il Consiglio di Amministrazione per la fiducia che mi hanno accordato. 

“Mi impegnerò  – ha aggiunto – a dare il mio contributo per un progetto particolarmente importante, per le dimensioni economiche oltre che territoriali, per la straordinaria capacità di proiezione della DOC delle Venezie nei mercati esteri, un’autentica ambasciatrice dell’Italia nel mondo che diventa veicolo di uno stile versatile e accessibile che ritengo debba trovare maggiore spazio anche nella propria terra d’origine”.

Tra gli obiettivi primari un piano strategico per il mercato domestico

Tra i primi obiettivi, accanto al rafforzamento delle misure di governo dell’offerta, vi è infatti il consolidamento delle attività di promozione che, affiancando le operazioni di visibilità all’estero, dovrà prevedere un piano strategico e strutturato di fidelizzazione del mercato domestico, che ad oggi assorbe circa il 5% del consumo totale. Imprescindibile per Sequino proseguire, accanto a Triveneta Certificazioni, il lavoro per mantenere tracciabilità e controllo dei vini DOC delle Venezie, non solo per tutelarne la qualità e le peculiarità ma, grazie all’applicazione del contrassegno di Stato su tutte le confezioni in commercio, anche per accrescere il valore del prodotto sul mercato.

Rispetto al Pinot Grigio del Nordest, occorre considerare – afferma Sequino – che la DOC delle Venezie è al centro di un sistema complesso, costituito dal proprio potenziale viticolo nonché dai volumi riclassificati dalle altre denominazioni territoriali. Per questo – ha proseguito – confermiamo l’impegno a lavorare in maniera armonizzata e congiunta con le altre DO per programmare e governare l’offerta a livello territoriale”.

Puntare sull’identità territoriale e sul patrimonio culturale del Triveneto

Infine, in quanto espressione di una tipicità tutta italiana fortemente legata alle proprie radici, la DOC non può prescindere dal fornire il suo contributo su tematiche importanti a livello internazionale relative ai valori di qualità, cultura e identità territoriale. 

“Il Pinot Grigio delle Venezie trova la sua naturale collocazione nel Nordest italiano e, per farne apprezzare ancora di più lo stile distintivo che ne ha fatto il successo nel mondo, dobbiamo lavorare più che mai per dare voce, anche nell’areale di produzione, all’identità territoriale: è solo raccontando il legame con il territorio che possiamo valorizzare il patrimonio culturale collettivo e rafforzare l’unità e la consapevolezza di condividere una denominazione d’origine che è leader nei mercati mondiali”, ha concluso Stefano Sequino. 

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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