18^ edizione con circa 2400 espositori da 42 paesi, professionisti da oltre 150 paesi, 48mila visitatori nei cinque giorni ed inaugurato per la prima volta da un capo di Stato, Francois Holland.
Paese ospite, gli Stati Uniti che per molti anni sono rimasti in ombra in favore della Cina e dei mercati emergenti, ma rimane sempre il paese con il più alto consumo di vino. Questi i numeri in breve dell’edizione del 2015, di una manifestazione che in qualche modo l’aria di crisi si sente, ma rimane un appuntamento di alto livello, riservato ai professionisti del settore dove incontriamo il mondo del vino al completo, si vive il mercato e si interpretano le nuove tendenze. Non dimentichiamo che si trova in una delle aree vitivinicole più famose ed importanti del mondo.
Di grande interesse il focus sulla Cina: notiamo in molti stand la scritta “parliamo cinese” proprio perché l’importazione di vini in questo paese è cresciuta in modo considerevole e non solo anche la qualità del vino locale sta migliorando e può competere a livello internazionale. La Cina è il settimo produttore mondiale con 600 aziende vinicole di cui il 40% a proprietà statale con il supporto di enologi di scuola francese ed è il quinto paese al mondo per consumo di vino, soprattutto rosso che importano soprattutto dalla Francia. In degustazione erano presenti dei vini che sono risultati vincitori ad un concorso nazionale e tra i ristoranti che facevano da cornice al lago c’era anche uno cinese. Nessuno ignora un mercato potenziale di 200 milioni di consumatori, neppure la nuova, lussuosa rivista di lifestyle dedicata al vino, Le Pan, con ben sei Masters on wine come redattori lanciata proprio a Winexpo nelle due edizioni, inglese e cinese.
Il 63% della superficie espositiva era occupata da aziende francesi; l’Italia è al secondo posto, seguita da Spagna, Portogallo, Chile ed Argentina. Nuovi ingressi, sorprendenti: Marocco, Perù, Algeria, fino alla Siria. Per la prima volta i vini provenienti dalla Siria, quelli del Domaine Bargylus, già esportati in tutto il Medio Oriente, 12 ettari in territorio di guerra nascono da uve Chardonnay, Sauvignon blanc, per i rossi Syrah, Cabernet, Merlot. Un mercato in crescita è quello dell’Africa, dove secondo uno studio presentato proprio a Vinexpo il consumo di vino cresce cinque volte più velocemente rispetto al consumo mondiale medio. Molto apprezzati i tagli bordolesi, i vini spumanti, quelli tendenti al dolce.
Presentata anche la Cité des civilisatins du vin, in apertura a giugno 2016, 14mila mq di esposizione su 10 piani nel quartiere Bassins à flot di Bordeaux. Per scoprire la storia del vino, un punto di partenza per andare a vivere le emozioni nei vigneti del territorio.
Piera Genta
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri