Un affascinante percorso compiuto in un paesaggio enologico unico, come le terre della Champagne e della Borgogna, che ha avuto come scenario un paesaggio altrettanto unico: la terrazza “Itaca” del Grand Hotel “Faraglioni” di Aci Trezza, sul litorale etneo. È qui che giovedì scorso è andata in scena l’elegante e prestigiosa degustazione organizzata da Ais Sicilia dedicata ad alcune etichette esclusive, all’insegna dell’alta qualità e della vera identità, con il presidente regionale di Ais Sicilia, Camillo Privitera.
“Stasera proponiamo un percorso di bellezza e di piacere con vini unici e fortemente identitari – ha detto Privitera, accogliendo gli ospiti – puntando non solo sul tema della qualità, ma anche della identità di prodotti che rappresentano la connessione autentica tra natura, uomo, cultura e vino”. Le danze si sono aperte con l’arrivo nei calici di Soutiran, Ambonnay: Champagne Brut Nature Grand Cru. Un vino dal grande timbro olfattivo, dall’elegante freschezza, coerentemente sapido e minerale in bocca. La passeggiata enologica è proseguita con Domaine Francois Feuillet, Echezeaux Grand Cru 2020. Anch’esso molto fresco, con immediati richiami ai frutti rossi, alle spezie, di grande impatto floreale. Il terzo vino servito è stato il Clos Saint-Denis Grand Cru 2017, Lucien Le Moine, altra espressione di un piccolo territorio ma dalla grande storia, dove la presenza di monaci e abati ha caratterizzato il percorso culturale compiuto finora. Componente erbacea, fiori selvatici, rosa canina, speziatura: gli elementi elegantemente ritrovati nel calice.
Annata 2017 anche per il Clos de la Roche Grand Cru, Louis Jadot. Nasce da un terreno molto sassoso, un vino che ha parlato più al palato che al naso e che in bocca ha rivelato richiami setosi e vellutati. Complessità molto significative riscontrate anche nell’etichetta di Chapelle-Chambertin Grand Cru 2009, sempre di Louis Jadot. I richiami ai boschi, alla frutta rossa selvatica sono serviti a ispirare nuovi racconti enologici. La degustazione si è conclusa con Vega Sicilia Unico 2011, Ribera del Duero, che ha giocato con le sensazioni suscitate dal Tempranillo. Un vino fascinoso, piacevole, gustoso, che alterna eleganza a rusticità, con quei richiami latini tra Spagna, Francia e Italia.
“Appuntamenti prestigiosi come questi sono i benvenuti nella nostra terrazza e nei nostri locali – ha sottolineato Filippo Mangano, il sommelier del Grand Hotel “Faraglioni” – e infatti, quando abbiamo rilanciato la nostra filosofia e idea di accoglienza in chiave siciliana, abbiamo contemplato anche eventi come quello di stasera”.
Una piacevole sorpresa per gli ospiti, infine, sono state le preparazioni di appetizers dell’Executive Chef del Grand Hotel, Simone Strano, che ha realizzato con la sua brigata di cucina dei Tagliolini 30 tuorli con mango, gambero bianco, ricci, peperone rosso e giallo, un Kefish di pesce spada, agrumi ed erbe aromatiche, con salsa greca fatta da noi, cetrangolo, pomodori gialli semisecchi, insalatina, salsa piccante, una Parmigiana in carrozza servita a stecco ed una Montanara Aci Trezza, con alga mauro, cipolla di Giarratana e pomodoro datterino semicandito.
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