Per valorizzare i Prodotti Agroalimentari Tradizionali
Informazioni utili che pubblichiamo in collaborazione con lo scrivente prof Pietro Santamaria Universita di Bari.
‘Aglio rosso di Nubia’, ‘Carota di Polignano’, ‘Ricciona di Napoli’ e ‘Rosa di Gorizia’ sono solamente alcune delle varietà locali di ortaggi presenti tra i 5547 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) italiani.
I PAT, riconoscimento istituito con l’art.8 del D.Lgs. 173/1998 e regolamentato dal D.M. 350/1999, sono l’espressione della tradizione italiana in tavola;
un insieme di prodotti che definiscono, attraverso ricette, preparazioni e tecniche produttive, tramandate di generazione in generazione, la cultura agroalimentare (e non solo) di un’intera nazione.
Essi si legano a doppio filo a ricorrenze e usanze delle regioni italiane; la loro riscoperta permette di conservare vivi i ricordi dei nostri avi e di preservare numerose conoscenze – tra cui varietà e razze autoctone – proprie dei territori regionali.
Un’ampia rassegna sui PAT è stata pubblicata recentemente dal gruppo di ricerca di Orticoltura del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell’Università di Bari, pubblicato sulla rivista Agriculture, dal titolo “Traditional Italian Agri-Food Products: A Unique Tool with Untapped Potential”.
Il lavoro analizza l’efficacia del riconoscimento PAT ai fini della promozione dei prodotti locali e tradizionali italiani, con particolare attenzione ai prodotti orticoli e alle varietà locali, che sono la categoria più rappresentata nell’elenco dei PAT.
L’analisi ha incluso una rassegna bibliografica e normativa, un questionario somministrato ai consumatori e un confronto del riconoscimento PAT coi regimi di Indicazione Geografica (IG) europei (DOP, IGP, STG), al fine di individuare le opportunità, i rischi, i punti di forza e di debolezza del riconoscimento PAT.
In linea con l’analisi SWOT sviluppata nel lavoro, gli autori evidenziano che il riconoscimento PAT appare poco incisivo in termini di tutela e promozione commerciale dei prodotti locali, anche se potrebbe rappresentare un primo passo utile per l’iscrizione dei prodotti tradizionali italiani ai regimi IG europei.
Gli autori concludono il lavoro suggerendo di migliorare il riconoscimento PAT e aumentarne l’efficacia sviluppando attività di sensibilizzazione dei consumatori, destinando maggiori risorse finanziarie alle produzioni locali tradizionali e proponendo una migliore integrazione con i marchi regionali e privati per tutelare le caratteristiche uniche dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
L’articolo completo è disponibile qui: https://www.mdpi.com/2077-0472/13/7/1313.
Riferimento bibliografico:
DIDONNA A., RENNA M., SANTAMARIA P., 2023. Traditional Italian Agri-Food Products: A Unique Tool with Untapped Potential. Agriculture, 13, 1313.
Contatti:
Pietro Santamaria (pietro.santamaria@uniba.it)
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Ringraziamenti:
Project funded under the National Recovery and Resilience Plan (NRRP), Mission 4 Component 2 Investment 1.3 – Call for tender No. 341 of 15 March 2022 of Italian Ministry of University and Research funded by the European Union – NextGenerationEU; Project code PE00000003, Concession Decree No. 1550 of 11 October 2022 adopted by the Italian Ministry of University and Research, Project title “ON Foods – Research and innovation network on food and nutrition Sustainability, Safety and Security – Working ON Foods”.
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