La Valle d’Aosta ha il suo Consorzio di Tutela dei Vini
La Valle d’Aosta era rimasta l’unica regione italiana senza un consorzio di tutela dei propri vini.
Questa lacuna è stata finalmente colmata.
Infatti dal 25 Marzo si è costituito finalmente l’organo che funge da promozione e tutela dei vini valdostani.
La prima presenza ufficiale del nuovo consorzio sarà la partecipazione al Vinitaly.
La VIVAL – Associazione dei Viticoltori della Valle d’Aosta si è sciolta e 42 vignaioli produttori si sono compattati nel consorzio che si è costituito.
Queste cantine rappresentano il 90 % dei vini a denominazione della regione autonoma.
Stefano Di Francesco titolare della Cantina Di Francesco Gasperi è stato eletto alla presidenza.
Il nuovo consorzio ha il compito di far conoscere e fare apprezzare i vini della regione.
In Italia i vini valdostani sono conosciuti e apprezzati solo da una parte degli eno appassionati e questa platea deve essere assolutamente allargata.
La presenza della viticoltura nel territorio valdostano risale alla Età del Bronzo testimoniata dal ritrovamento di vinaccioli nell’area archeologica di Saint Martin de Corleans situata nei pressi di Aosta.
Ulteriori ritrovamenti attestano la presenza del vino nel territorio in epoca romana.
La superficie vitata consta di circa 500 ettari dei quali quasi 300 destinati alla produzione di vini DOC equivalenti a 2 milioni di bottiglie certificate.
Questi prestigiosi vini di montagna sono riuniti nella DOC Valle d’Aosta declinata in 7 sotto denominazioni di area e 31 riferite a vitigni specifici e tipologie di vinificazione.
Molte varietà di vitigni furono introdotte dai Burgundi e dai Franchi.
Le viti sono coltivate in terrazzamenti sostenuti da muretti a secco.
I terreni dei vigneti sono stati strappati alle montagne e messi a dimora su pendenze ardite.
Per questo motivo si ha la definizione di viticoltura eroica.
Sono 7 i vitigni autoctoni idonei alla produzione di vini: Comalin, Fumin, Mayolet, Petit Rouge, Premetta, Priè Blanc, Vuillermin e 2 i tradizionali : Nebbiolo e Petite Arvine.
Non si parla e non si degustano frequentemente i vini valdostani.
Non è facile trovarli nelle enoteche e nei negozi specializzati.
Fra i vini bianchi valdostani spiccano Blanc de Morgex et de la Salle, Nus Malvoisie, Petite Arvine, Priè Blanc.
Ecco i vini rossi: Arnad Montjovet, Chambave Rouge, Donnas, Enfer d’Arvier, Fumin, Nus Rouge, Torrette.
Il Chambave Muscat DOC da uve moscato è un vino bianco versatile e ricercato.
Faccio i miei migliori auguri ai vignaioli del nuovo consorzio, a tutti i viticoltori valdostani e al presidente Stefano Di Francesco.
Umberto Faedi
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