In occasione di un anno così pregno di iniziative che hanno come tema in comune l’alimentazione, non potevo non condividere con Voi, cari lettori, questo mio punto di vista.
Partiamo dalla cultura popolare, da una favola ripescata dal web che ci può fornire molti spunti di riflessione.
“Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’al di là nato al paradiso.
Era un tipo pieno di Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.
Un angelo lo accontentò e lo condusse all’inferno.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà. “Com’è possibile?”, chiese il samurai alla sua guida.
“Con tutto quel ben di Dio davanti!”.
”Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all’estremità.
Solo così possono portarsi il cibo alla bocca”.
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto i denti.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.
Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno! Dentro l’immenso salone c’era l’infinita tavolata di gente; un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca. C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia. “Ma com’è possibile?”, chiese il samurai.
L’angelo sorrise. “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.
Paradiso ed inferno sono nelle tue mani. Oggi. “.
È chiaro che l’evento clou su cui tutto il mondo ha gli occhi puntati in questo momento sia l’Expo 2015, l’esposizione universale milanese che porta avanti il claim di “nutrire il pianeta”. Uno slogan sicuramente d’impatto ma secondo me troppo deviante perché il vero problema non è nutrire il pianeta ma è come nutrirlo.
Le belle idee di cui si è vestita questa manifestazione scricchiolano soprattutto se si pensa che due grandi brand, vere e proprie icone del junk food, stanno finanziando la manifestazione.
Se poi si aggiunge che un prodotto tipico come il maialetto sardo non possa essere presentato all’esposizione per ragioni igienico-sanitarie di peste suina, le braci su cui dovrebbe essere cotto il porceddu sono molto riconducibili all’inferno e quindi alla storia che ho voluto condividere con Voi prima.
C’è il rischio che i padiglioni si trasformino quindi in gironi danteschi.
Il bilancio che ne viene fuori non è certo positivo e se forse sono stato un po’ cinico nel definire l’esposizione universale che sta per cominciare come un inferno, di certo, queste vicende, ci tengono ben ancorati al purgatorio.
G. Camedda
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