Da parte di Agrinsieme, Unione italiana vini, Federvini, Assoenologi e Federdoc, pochi giorni fa è stato presentato ai presidenti della Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani e del Senato Roberto Formigoni un «Testo unico della vite e del vino», inteso ad unificare tutte le disposizioni normative che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, attualmente contenute in svariati testi normativi.
Il documento è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto le diverse sigle rappresentanti le realtà economiche del settore vitivinicolo.
L’obiettivo è di pervenire ad una reale semplificazione dei procedimenti, giacché il susseguirsi di provvedimenti a livello comunitario, nazionale e regionale, ha creato nel corso degli anni un coacervo normativo alquanto intricato.
Le principali fonti di riferimento sono state la Legge 82/2006, il Decreto legislativo 61/2010 e il Decreto legislativo n.260/2000.
Il Testo unico è articolato in otto capitoli: le definizioni del settore, la produzione viticola, la produzione dei mosti e dei vini, la produzione dei vini a denominazione di origine controllata, la produzione degli aceti, la commercializzazione e l’etichettatura, i controlli e le sanzioni.
Il documento dovrebbe passare ora all’esame del Parlamento.
Le aziende, prima di far arrivare i loro prodotti al consumatore finale, devono ottemperare ad un numero infinito di obblighi, dal comparto giudicato insostenibile. Dalla coltivazione in vigna alla produzione di vino, dall’imbottigliamento alla commercializzazione, ogni passo è soggetto ad una burocratizzazione effettivamente esasperante.
L’opinione è condivisa da ogni settore produttivo, non solo per la farraginosità del linguaggio normativo e per l’elefantiasi degli incartamenti da produrre, ma anche spesso per i tempi che i burocrati si prendono.
La semplificazione delle norme e degli adempimenti a cui devono rispondere le imprese è infatti da tempo una delle esigenze maggiormente avvertite, specie dai produttori vitivinicoli.
Maura Sacher
Nella foto: l’udienza alla Commissione della Camera.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri