Il fermento contro la costruzione di linee per i treni ad alta velocità non è solo un problema fazioso di una schiera politica italiana, ma rispecchia un problema ambientale serio, che in Francia ha preso la voce dei vignaioli del Bordeaux.
I treni rischiano ad alta velocità di far modificare le falde acquifere, sostiene Xavier Planty, presidente dell’organismo di difesa delle Aoc di Sauternes e Barsac. E ciò sarebbe catastrofico, secondo i viticoltori di Bordeaux, che temono di dover rinunciare all’Aoc (Appellation d’origine contrôlée, equivalente alla Denominazione di origine controllata, DOC, italiana) a causa dell’alterazione che subirebbe il loro territorio.
Ci è giunta da poco la notizia, ma circolante da tempo, che 173 viticoltori di Bordeaux si sono mobilitati schierandosi apertamente contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità Bordeaux-Tolosa e Bordeaux-Dax. La linea dovrebbe attraversare la valle in cui scorre il Ciron, torrente affluente della Garonne, e provocherebbe una modifica delle falde acquifere del torrente che ricopre un ruolo fondamentale per il microclima della zona dove crescono le uve di Sauternes, uno dei vini bianchi dolci più noti al mondo.
Il governo francese assicura che “nemmeno una vite verrà strappata alla terra”, ma i viticoltori locali sono in allarme. In queste campagne i vigneti danno da vivere a circa duemila persone.
Chissà se il ‘bisogno’ di questi collegamenti ferroviari considerati veloci potrà vincere contro un valore certo non di poco conto per l’economia nazionale francese, e direi pure mondiale. Valgono di più gli interessi finanziari di chissà chi, un’élite chiaramente, piuttosto che le necessità economiche di alcune migliaia di cittadini con le loro famiglie, e di riflesso del mercato a cui milioni di persone attingono il loro amato Bordeaux, vino che vanta una lunga e nobile storia?
Da queste notizie si deduce che le linee ferroviarie per i treni ad alta velocità creano solo preoccupazioni, a vedere il fatto sotto il profilo eco-ambientale.
Maura Sacher
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