Un occhio sul mondo

Torna la Primavera e torna la siccità

Torna la Primavera e torna la siccità e nessuna novità per gli invasi

Torna la Primavera e torna la siccità

L’emergenza acqua patita lo scorso anno si ripresenta drammaticamente in questi giorni. 

IL ponte sul Po nella zona tra Pavia e Piacenza

La carenza di risorse idriche minaccia di rovinare la produzione agricola e vitivinicola Italiana. 

I coltivatori, i viticoltori, le aziende e i consorzi sono già in allarme. In Nord Italia la situazione idrica è seria: la condizione di carenza idrica è grave.

 Tutto ciò è il risultato di un periodo prolungato di scarsissime fenomeni di piogge, nevicate e precipitazioni iniziato a Novembre 2021. 

Le riserve garantite dalle nevicate sulle montagne delle Alpi sono troppo scarse nonostante le precipitazioni più frequenti cadute negli ultimi mesi. 

Rispetto alla media del decennio 2011/2021 si evidenzia una mancanza di riserve del 48 %. Fiumi, laghi e bacini idrografici sono sotto i livelli medi stagionali. 

Il Grande Fiume Po è sotto lo zero idrometrico con un deficit di meno 7,45 metri al punto di controllo a Cremona e con un meno 70 % nel passaggio a Torino. 

La siccità non è ormai un evento eccezionale, è già diventata una situazione concreta. 

Sono anni che si paventa la realizzazione di invasi che raccolgano l’acqua piovana e si costruiscano strutture moderne di irrigazione per ridistribuire al meglio l’acqua nei campi e nei vigneti. 

Le piogge più importanti per ristabilire le riserve idriche sono quelle che cadono nel periodo di Ottobre e Novembre. 

La neve che cade sulle montagne diventa una riserva che rilascia gradualmente acqua in Primavera. 

La scabrosa situazione attuale è determinata dal fatto che negli ultimi anni queste condizioni non si sono verificate. 

Le recenti precipitazioni e le nevicate copiose sono ancora insufficienti per colmare il deficit idrico. 

Le viti e le coltivazioni sono già in sofferenza e ci sono difficoltà anche per le necessarie potature. 

In Emilia Romagna le falde sono praticamente dimezzate e le precipitazioni degli ultimi giorni hanno alleviato la situazione ma non sono ancora sufficienti per contrastare la incombente siccità. 

Si prospetta una annata agraria assai difficile ma le associazioni di settore si sono organizzate per affrontare al meglio la situazione. 

Attualmente mancano almeno trenta giorni di piogge per rimpinguare le falde. 

A Bologna e Provincia attualmente si registra un meno 47 %. 

L’acqua è un elemento fondamentale per le coltivazioni tipiche ed è necessaria la programmazione delle irrigazioni nei campi e nelle viti. 

Ad Aprile comincerà la necessità di avere a disposizione portate di acqua superiori sperando che le nevi delle montagne si sciolgano lentamente per rimpinguare le falde. 

Attualmente in regione vengono raccolte e stoccate solo l’11 % delle precipitazioni e si vuole arrivare al 50 %.

 Ci sono molte regioni in Italia soprattutto al Sud che purtroppo non arrivano nemmeno all’11 % di raccolta. 

Il cambiamento climatico è già una realtà nonostante i negazionisti. 

Immagini che sembrano provenire dall’Africa e invece siamo nel letto del Po in provincia di Reggio Emilia

Il governo di destra ha annunciato pochi giorni fa la nomina di un commissario straordinario dedicato a contrastare la siccità con poteri esecutivi. 

Inoltre sarà definito un piano idrico nazionale coordinato tra tutti i vari ministeri interessati. 

La criticità richiede interventi immediati e non polverosi rimpalli e passaggi tra ministeri ingessati. 

Per il momento il commissario straordinario non si è appalesato. 

“Se son rose fioriranno”, “ovviamente se c’è acqua.”

Umberto Faedi 


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Redazione

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