Continua il nostro viaggio nella provincia di Terni per vivere l’atmosfera dei luoghi che hanno visto le gesta dei capitani di ventura. Arriviamo a Guardea, toponimo longobardo per luogo di guardia. In posizione strategica e panoramica che spazia dalla vicina Oasi di Alviano fino ai monti toscani, il Castello del Poggio tra i più antichi d’Italia fondato come feudo imperiale su una preesistente torre bizantina, dentro le mura merlate ci sono sette piccole case, le abitazioni degli antichi mercenari. Fra i personaggi che conquistarono il Castello Federico I, detto Barbarossa; Carlo V di Spagna, Imperatore di gran parte d’Europa, che fece mozzare la torre dalle sue truppe per facilitarne la conquista; Cesare Borgia che lo cinse d’assedio occupandolo e lo regalò alla sorella Lucrezia; Filiberto di Savoia il cui stemma con la croce bianca è affrescata sopra uno dei caminetti e per ultima la principessa Olimpia Doria Pamphili, cognata di papa Innocenzo X. 
Oggi il borgo si presenta molto curato, a salvarlo dal degrado un noto medico romano con un gruppo di amici, nove i nuclei familiari di diverse nazionalità che vivono nelle case del borgo, inglesi, italiani e giapponesi tra cui un professore di storia dell’ arte dell’ Università di Tokyo, esperto mondiale di affreschi italiani dal 1100 al 1400. Si trova anche la sede italiana del Club di Budapest, una prestigiosa associazione internazionale che si occupa di un approccio equilibrato alle risorse e dello sviluppo della coscienza planetaria.
“Vivi in maniera che anche gli altri possano vivere” la frase incisa sul frontone interno dell’Arco della coscienza planetaria di Guardea, simbolo del pensare globalmente e dell’agire localmente, inaugurato nel 2001 in collaborazione con il Club di Budapest: in travertino, che è la pietra locale, ma con il concorso simbolico delle pietre inviate da 110 città del mondo a rappresentanza di circa 350 milioni di persone, inserito in un parco dove si trovano diverse sculture in pietra di artisti contemporanei tra i più famosi.
Una sosta a Lugnano in Teverina, altro borgo medioevale, per visitare la Chiesa di S. Maria e Collegiata, un gioiello di stile romanico, citata in ogni libro di storia dell’arte. Importante èil Campo collezione di Olivo con oltre 300 accessioni di olivo rappresentate da varietà provenienti dai paesi del Mediterraneo, Medio Oriente che derivano da una più vasta collezione del CNR di Perugia. Sempre nel comune sono presenti le acque termali di Ramici, particolari perché di acqua sulfurea con tutte le proprietà terapeutiche classiche, ma di acqua fredda e frizzante, buonissima da bere, ottima per aiutare e purificare l’intestino. L’acqua è un elemento importante nella provincia di Terni, dove si trovano numerose sorgenti di acque minerali che erano già apprezzate dai Romani, come quella di Sangemini, immerse in un contesto naturalistico importante.
Il territorio offre la possibilità di gustare molteplici prodotti enogastronomici di grande qualità: dal tartufo, sia bianco che nero, all’olio, alla norcineria, alla carne bovina, razza chianina, al vino. 
Sulla strada dei vini etrusco-romana che attraversa le zone di produzione di vini prestigiosi, abbiamo visitato la fattoria Le Poggette, situata in un anfiteatro naturale, 450 ettari tra i comuni di Montecastrilli e San Gemini, 18 ettari di vigneto specializzato in cui troviamo, oltre al Montepulciano, il Sangiovese grosso e il Canaiolo.
La fattoria è stata una delle prime a rientrare con i suoi prodotti nella D.O.C. Colli Amerini, avviando un grande progetto di valorizzazione di tutti i principali vitigni autoctoni.
Piera Genta
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