I Viaggi di Graspo

Sui Colli Euganei, i luoghi del privilegio

Sui Colli Euganei, i luoghi del privilegio

Antonio Mazzetti , profondo conoscitore dei Colli Euganei

Dorona, Pedevenda, Pinella, Doretta, Corbina, Pattaresca, Turchetta, Cavarara, Marzemina bianca e Vernazola sono solo alcune delle antiche varietà dei Colli Euganei protagoniste nel calice in una suggestiva serata organizzata da alcuni vignaioli dei Colli per riflettere sulle potenzialità di queste uve …scampate agli ultimi concitati decenni di viticoltura intensiva. 

Una occasione concreta per fare il punto della situazione, capire quali varietà possono già essere interessanti per la coltivazione essendo autorizzate per questo suggestivo territorio, quali devono essere ancora autorizzate e quali non sono addirittura iscritte al Registro del Ministero. 

Gianni Strazzacappa di Vigna Roda

Siamo a Vigna Roda in una splendida posizione panoramica in comune di Vò Euganeo ospiti di Gianni Strazzacappa e di tanti amici vignaioli che hanno portato le loro più iconiche bottiglie da vitigni rari.

Vitigni raccontati, uno per uno, da  Marco Zanovello, Riccardo Battistella, Elisa Moretto, Diego Bonato, Giorgia Veronese, Tomiolo Micael, Alberto Buratti, Mario Dal Betto, Paolo Brunello, Martino Benato, Selmin Vittorio, Loris Colognato e naturalmente Giorgio Salvan tra i primi a credere nel futuro di questi vitigni.

In primo piano Roberto Lorin presidente coldiretti Padova

E se a riassumere contenuti, problematiche e nuovi progetti è stato Roberto Lorin vivaista ed oggi presidente di Coldiretti Padova, protagonista è stato il naturalista Antonio Mazzetti amico storico di GRASPO che ha tracciato i caratteri identitari ed originali dei Colli Euganei.

“Un profilo audace di coni e cupole che s’intersecano sull’orizzonte della pianura che dal Po corre alle montagne e alle lagune: masse vulcaniche armoniose e ardite, insolenti quasi, lavorate da trenta milioni di anni di erosione selettiva. 

colli Euganei sono un paesaggio essenziale, arcaico: un totem di potenza tellurica.

 

In primo piano Gianmarco Guarise, fondatore e fotografo di Graspo


Ogni colle è opera unica e dove la terra si alza felice in monte, il riscaldamento solare muta secondo la pendenza e l’esposizione dei versanti, generando microclimi diversi e contrastanti e l’inversione termica invernale nei fondivalle. In spazi brevi si passa da condizioni mediterranee ad aspetti che richiamano i parametri climatici montani. 

 Così una gran varietà di rocce, l’articolata morfologia e il mutare dei climi, favoriscono la presenza di una sorprendente diversità di vita: i colli Euganei ce l’hanno nel DNA il gene della biodiversità 

E come per le piante anche per le tante specie animali, dagli insetti ai vertebrati superiori, queste isole nella pianura hanno rappresentato nei millenni una terra generosa, ricca di habitat diversificati e accoglienti.

immagine dei Colli Euganei

 Così è stato anche per gli umani, nei confronti dei quali questi “luoghi del privilegio” hanno avuto fin dai primordi una forza attrattiva irresistibile, tant’è che oltre cinquecento secoli fa l’uomo di Neanderthal, attraversato il corridoio euganeo-berico, camminava sulle coste e sui pianori della sponda occidentale cercando tra gli strati calcarei noduli di selce per trasformarli in oggetti d’uso e di scambio. 

Da allora le popolazioni umane non hanno più lasciato queste terre elevate, sfruttandone le molte potenzialità insediative, di raccolta e caccia e poi colturali, modificandole in parte secondo le necessità.

Con le sue capacità di pensare e fare l’uomo plasma il paesaggio e ne è plasmato: qualunque sia la sua cultura e sensibilità, l’uomo è parte del paesaggio nel quale vive. Il cambiamento climatico in atto impone lungimiranza e scelte coraggiose. 

Servirà ripensare a una maggior presenza dell’uomo in campo e al senso di “custodia del passato”: in questi anni stanno prendendo vigore idee di recupero colturale delle vecchie varietà: specie intriganti, ricche di sorprese e novità, in grado di mitigare gli eccessi dell’assolazione, e più naturali lavorazioni in cantina, capaci di restituire profumi più aperti e sfrangiati, sapori più vitali e imprevedibili. 

Un aggiornamento anche di biodiversità culturale che, con un occhio al passato, apra a visioni creative del futuro che sarà. “

Il viaggio continua….

Antonio Mazzetti

Foto di Gianmarco Guarise

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