Finalmente qualcosa di concreto si muove nel mondo dell’enogastronomia Italiana. Nei primi giorni di dicembre si è tenuto a Castiglione del Lago in Umbria, il primo incontro nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei sapori italiane.
A Palazzo Corgna ospiti della Strada dei Vini del Trasimeno, sono intervenute tutte le rappresentanze giunte da ogni parti dello stivale. Erano 23 le strade del vino che hanno aderito al sodalizio e c’è la possibilità che altre si possano aggiungere ancora entro il 1 gennaio 2018, data di partenza ufficiale delle attività.
Stupisce il fatto che la notizia non abbia avuto il risalto che merita. In un settore che spesso lamenta come limite primario, la mancanza di un sistema integrato di intenti e di sforzi congiunti per la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, la nascita del “Coordinamento Nazionale Strade del Vino, Olio e Sapori” è da vedersi come una cometa che traccia la sua scia luminosa nel buio dell’immobilismo.
L’organismo attraverso le Strade del vino partecipanti, coinvolgerà migliaia di soggetti che ruotano intorno ad una delle risorse più importanti del paese. Cantine, Aziende agricole, ristorazione e industria dell’accoglienza, trarranno tutte beneficio dall’iniziativa. Per non parlare degli Enti locali e territoriali, che avranno la possibilità di aumentare la visibilità dell’impareggiabile patrimonio culturale ed enogastronomico, nel contesto della sua identità ambientale.
Tra i promotori di questo nuovo soggetto il Coordinamento Umbro delle Strade dei Vini e dell’Olio, che ha tenuto a battesimo l’inizio dei lavori. Nell’occasione Sabina Cantarelli, presidente della Strada dei Vini del Trasimeno, ha sottolineato lo sforzo compiuto da tutte le strade del vino partecipanti nel voler costituire un punto di riferimento unitario, volto alla crescita del segmento turistico nel contesto rurale enologico e alimentare.
Le Strade del Vino che partecipano al progetto vengono un po’ da tutt’Italia. Dall’Umbria: Strada dei Vini dei Colli del Trasimeno, Strada del Sagrantino, Strada dei Vini del Cantico, Strada dell’Olio evo Dop Umbria, Strada dei Vini Etrusco Romana e l’Ass. Regionale Strade dei Vini e dell’Olio dell’Umbria.
Dalla Toscana: Federazione Strade dei Vini e dei Sapori di Toscana, Strada dei vini di Cortona, Strada del Vino e dell’Olio Lucca Montecarlo e sapori di Versilia, Strada del vino nobile di Montepulciano e sapori della Valdichiana Senese.
Dalla Sicilia: Strada del vino e dei sapori Val di Mazara, Federazione delle Strade del vino e dei sapori di Sicilia, Strada del vino e dei sapori dell’Etna. Dalla Puglia: Strade dei vini Doc Castel del Monte Puglia. Dal Trentino: Strada del vino e dei sapori del Trentino.
Dal Veneto: Strada del Prosecco e vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, Strade della Valpolicella, Strade del vino Soave, Strade del vino Colli Euganei. Dal Piemonte: Strade del vino e dei sapori dei Colli Tortonesi. Dal Lazio: Strada del vino e dei prodotti delle Terre Etrusco Romane, Strada del vino Terre Casanese di Olevano Romano.
Dalla Lombardia: Federazione delle Strade dei Vini e Sapori della Lombardia, Strada del Franciacorta. Dall’Emilia Romagna: Strada del vino e dei sapori dell’Appennino Bolognese. Naturalmente l’augurio è che sempre più territori e Strade del Vino confluiscano nell’associazione, perché il modello unitario è quello vincente.
Come le esperienze degli altri paesi hanno ampiamente dimostrato, la chiave del successo è quella dell’approccio non come tante piccole realtà ma come un unico territorio Italia, quale scrigno di tanti tesori, tutti diversi e ineguagliabili in campo enogastronomico e culturale.
La mancanza di questa alleanza è forse oggi la causa più grande dei nostri mancati successi e iniziative come questa, di cui ci si augura il proliferarsi, mostrano che finalmente forse qualcosa sta cambiando. Grande soddisfazione anche nelle parole di Paolo Morbidoni, presidente dell’Associazione regionale Strade del Vino e Olio dell’Umbria:“Le Strade del vino, dell’Olio e dei sapori vogliono provare ad avere una voce sola nel confronto con le istituzioni del paese e degli altri interlocutori nazionali e a lavorare insieme su progetti comuni di ampio respiro e di lungo periodo.
Le 23 strade che hanno approvato il Protocollo rappresentano migliaia di aziende agricole e cantine, imprese dell’accoglienza e della ristorazione, dell’artigianato tradizionale, oltre a tantissimi Enti locali e territori che custodiscono un patrimonio unico e preziosissimo di cultura, di tradizioni e di risorse ambientali e giacimenti enogastronomici ineguagliabili”.
Sui punti cardine del protocollo d’intesa approvato dal Coordinamento Nazionale il Presidente ha proseguito: “Lo scambio di buone pratiche, anche attraverso la partecipazione in maniera congiunta ad iniziative; la condivisione di materiali, informazioni e dati ritenuti di reciproco e generale interesse; la creazione di un gruppo di lavoro per studiare pacchetti turistici congiunti, attività didattiche e formative, attività promozionali, educational tour per buyers, educational per giornalisti; incentivare il raggiungimento di standard di qualità elevati per l’attività delle singole strade.
Lo studio e l’attuazione di accordi culturali, commerciali e promozionali incrociati; l’impegno alla diffusione all’interno della propria Federazione regionale dei contenuti dell’accordo e all’estensione della sua valenza nella regione di riferimento; l’impegno ad operare congiuntamente nella ricerca delle risorse indispensabili per la realizzazione di progetti condivisi e nella ottimizzazione di quelle esistenti, sia a livello nazionale che comunitario; la collaborazione tra i firmatari e con enti, associazioni, Consorzi di settore per costruire un sistema destagionalizzato dei flussi turistici e la valorizzazione dei servizi essenziali del territorio”.
Il progetto stavolta appare veramente interessante e anche la data di partenza, 1° Gennaio 2018 sembra essere propiziatoria. L’augurio è che iniziative come questa indirizzino sempre più la mentalità imprenditoriale sulla strada della cooperazione, molte volte sbandierata ai quattro venti ma quasi mai percorsa con convinzione.
Bruno Fulco
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