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STOP TTIP, qualcosa mi sfugge

C’è qualcosa che mi sfugge in questa storia, non in quello che affiora dai documenti e dagli articoli in corso, e cioè che questi negoziati sono a bell’apposta rimasti segreti cosicché alla fine la UE si piegherà all’USA e in particolare noi Italia perderemo tanto dei nostri standard.

Già la nostra povera Italia si piega continuamente alla UE, e me lo dimostrano pure i comunicati arrivati dai partner economici del settore agroalimentare invitati alle riunioni a Bruxelles, ove sperano di farsi ascoltare per salvaguardare il puro Made in Italy tanto capillarmente soggetto a controlli. Sono comunicati pieni di illusioni.
Ma dobbiamo anche subire le pressioni di Obama che ha inventato il TTIP, come il TPP, e lo vuole imporre, evidentemente “pro domo sua”.

In molte città d’Europa e d’Italia si sono costituiti dei Comitati “Stop TTIP”, anche a Trieste e oggi 27 novembre 2015 si è tenuta una conferenza aperta al dibattito pubblico per spiegare alla cittadinanza questi Trattati, cominciati da tre anni in gran segreto ed emersi solo dopo qualche pressione, il sito della Comunità Europea ne ha dovuto dare conto, ma come assaggio, specchietto per le allodole dell’informazione pseudo democratica, nel significato di inevitabile informazione.

Il Comitato STOP TTIP Trieste, sulla sua pagina Facebook informa che nel volantinaggio effettuato al fine di pubblicizzare l’evento di oggi, ove era attesa la coordinatrice del Comitato STOP PPIT Italia, tra i passanti «Sincero lo stupore di molti, non solo per l’ argomento, ma anche per il poco interesse del governo e della “politica” su questa vicenda. Certo non sono mancate le parole di superficialità, di generica indignazione o di scontata rassegnazione, …».

E qui si innesta il mio capire che qualcosa sfugge.
La tavola rotonda inizia bene, moderatrice una rappresentante del mensile Konrad dichiaratamente a-partitico, con Roberta Nunin e Laura Chìes, rispettivamente docente di Diritto del lavoro e di Politica economica all’Università di Trieste, le quali analizzano in termini molto obiettivi gli aspetti di loro competenza, altrove in questa testata accennati. Poi la parola passa a Elena Mazzoni del Coordinamento nazionale STOP TTIP Italia, la quale si prodiga a precisare che il movimento “non nasce da una mobilitazione dei cittadini”, bensì da una mobilitazione di partiti politici, sindacati come la CGIL, dai gruppi di giovani comunisti, da forze sociali di protesta, e nell’elenco include anche Slow Food.

Al di là di quanto i semplici cittadini e gruppi a-partitici si aspettano di capire da informazioni pubbliche come l’odierna, e di iscriversi alla “mobilitazione”, alias “comitati”, la mia domanda è questa: sono o non sono i rappresentanti di questo Governo a condurre i negoziati? E se una parte di società che si proclama di sinistra in blocco reagisce, questo governo renziano ha traditori in casa? O i traditi siamo noi che crediamo di difendere i nostri valori e le specialità territoriali e qualcuno sta facendo il doppio gioco?

Maura Sacher

Ps: al sito http://stop-ttip-italia.net/info/ nel “Chi siamo” c’è l’elenco di tutti i fondatori, gli aderenti e i sottoscrittori individuali.


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