Stop plastica: l’India, uno dei Paesi più popolosi e inquinati del mondo, ha compiuto un passo coraggioso e decisivo nella lotta contro l’inquinamento ambientale introducendo una normativa che dice stop alla plastica, vietando totalmente quella monouso.
La misura, entrata in vigore ufficialmente il 1° luglio 2022, rappresenta un cambiamento radicale nelle politiche ambientali del subcontinente e punta a ridurre drasticamente i rifiuti plastici, che costituiscono una delle principali fonti di inquinamento nel Paese.
I dettagli della normativa
La legge vieta la produzione, la distribuzione e la vendita di una lunga lista di articoli in plastica monouso, tra cui piatti, posate, cannucce, contenitori per alimenti, bastoncini di cotone e involucri di imballaggio. Questi oggetti, progettati per essere utilizzati una sola volta e poi gettati, sono difficili da riciclare e finiscono spesso nelle discariche o nei corsi d’acqua, causando danni irreparabili agli ecosistemi. Soprattutto in questo Paese in cui manca la cultura del riciclo.
La normativa si inserisce in un piano più ampio, annunciato nel 2018 dal primo ministro Narendra Modi, che prevede l’eliminazione totale della plastica monouso entro il 2025. Con circa 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti ogni anno, il governo ha riconosciuto l’urgenza di affrontare questa crisi ambientale.
Impatto ambientale e sociale
Secondo il Central Pollution Control Board (CPCB), l’iniziativa dovrebbe ridurre significativamente i livelli di plastica che soffocano le città, i fiumi e le coste del Paese. La sfida è però complessa: l’India ha una rete di gestione dei rifiuti frammentata e un’economia che dipende fortemente dalla plastica economica per il confezionamento di beni di largo consumo.
Il parere delle organizzazioni ambientaliste
Le organizzazioni ambientaliste hanno accolto con entusiasmo queste misure, sottolineando come l’India stia dimostrando un impegno concreto nella lotta al cambiamento climatico. Tuttavia, vi sono anche critiche: molti piccoli imprenditori, che si affidano alla plastica monouso per i loro prodotti, lamentano l’assenza di alternative economiche e accessibili.
Sanzioni e applicazione
La normativa prevede severe sanzioni per chi viola il divieto, incluse multe e il rischio di chiusura delle attività. Tuttavia, l’applicazione della legge si presenta come una delle sfide maggiori, soprattutto nelle aree rurali e nei settori informali dell’economia, dove la plastica monouso era ampiamente utilizzata.
Per garantire il successo della normativa, il governo ha lanciato campagne di sensibilizzazione e incentivi per lo sviluppo di alternative sostenibili, come prodotti in bambù, carta e materiali biodegradabili. Aziende tecnologiche e start-up stanno giocando un ruolo cruciale, sviluppando soluzioni innovative per ridurre la dipendenza dalla plastica.
Stop plastica: una grande lezione per il mondo
Con questa iniziativa, l’India si unisce a una crescente lista di Paesi che hanno adottato misure simili, come il Canada e l’Unione Europea. Tuttavia, data la scala del problema in India, il successo della normativa potrebbe rappresentare un esempio ispiratore per altre nazioni in via di sviluppo, spesso frenate dalla mancanza di risorse e infrastrutture per la gestione dei rifiuti.
Un lungo cammino verso la sostenibilità
Nonostante il divieto, il percorso verso un’India libera dalla plastica rimane lungo e complesso. La trasformazione richiede non solo politiche coraggiose, ma anche un cambiamento culturale tra cittadini e imprese. La lotta contro l’inquinamento da plastica è una sfida globale che l’India, con il suo ambizioso divieto, sta affrontando con determinazione, dimostrando che la sostenibilità può essere una priorità anche per i Paesi in rapido sviluppo. Basta un breve viaggio in questo paese per comprendere la portata di questo provvedimento. Nessun sacchetto di nylon, bottiglie rigorosamente in vetro di acqua microfiltrata nelle camere d’hotel o nei tavoli dei ristoranti.
Una mossa coraggiosa che non si preoccupa di scontrarsi con gli interessi dei colossi della plastica e che sarà determinante non solo per il futuro dell’ambiente indiano, ma anche per quello del nostro pianeta.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri