Il Dipartimento Pesca Legacoop Agroalimentare trasmette l’allarme diffuso dall’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sui pericoli per la salute di una specie ittica aliena che sta infestando il Mediterraneo, una delle 176 aliene già sparpagliate nel Mare Nostrum.
In questa seconda campagna informativa, dopo la prima nel 2013, una nota del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Reparto Pesca marittima del Corpo delle Capitanerie di porto, ribadisce la pericolosità del pesce palla argenteo con dorso maculato.
Il “Lagocephalus sceleratus”, questo il nome tecnico, dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez si è diffuso nei mari di Paesi come Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Israele, Egitto, ed il consumo delle sue carni ha causato diversi casi di intossicazione, alcuni dei quali letali.
Il primo esemplare di tale specie ittica è stato avvistato nel 2013 presso le coste di Lampedusa, Sicilia Meridionale e Puglia, e recentemente nell’Adriatico sulla costa croata ed in Spagna.
Questa specie ittica, considerata “aliena” quando è presente in luoghi della terra lontani da quello che dovrebbe essere l’habitat naturale, è altamente tossica all’organismo, portando alla paralisi del sistema respiratorio, ed è fondamentale sapere che la tossina mantiene il suo effetto anche dopo la cottura.
La sua diffusione può rappresentare un serio problema sia per la salute sia per l’ambiente, e per l’economia, per questo la normativa Italiana ne vieta la commercializzazione.
Chiunque abbia catturato o avvistato un pesce palla – scrive ISPRA – è invitato a separarlo dalle altre catture, fare una foto e segnalare l’osservazione all’indirizzo: pescepalla@isprambiente.it.
Maura Sacher
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