Soilution System per la corretta gestione del territorio
Il rischio di erosione dei declivi a causa dei cambiamenti climatici e le prospettive di soluzione per la riduzione del pericolo sono stati al centro di un progetto per lo studio della preservazione delle colline vitate del Soave, patrimonio Gihas-FAO, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Veneto.
Il tema è quanto mai di attualità, con l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi, dalle precipitazioni intense, di breve durata e sempre più localizzate, ai periodi di siccità sempre più prolungati.
L’Italia è un territorio particolarmente complesso dal punto di vista geomorfologico, da secoli interessato da frane e alluvioni, e troppo spesso la cronaca deve occuparsi delle conseguenze deleterie dell’incuria nella gestione dei territori e degli insediamenti abitativi.
Una parte significativa del territorio del nostro Bel Paese si trova in area collinare e di montagna, e sono molto diffuse le coltivazioni a terrazzamenti, specialmente della vite, «il cui valore storico e culturale è unico e parte integrante del paesaggio italiano».
Questa “agricoltura eroica” presenta le maggiori fragilità, poiché in pendenza, soggetta a smottamenti, e difficilmente gestibile se non con pratiche agricole appropriate e tecniche conservative per evitare il rischio di erosione dei declivi.
Il Progetto Soilution System nel Veneto
Alla Tenuta Coffele, Castelcerino, Soave (VR), si è tenuto il Convegno conclusivo del Progetto “Soilution System”, partito nel 2019 e nato con l’intento di individuare un sistema integrato di interventi e tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, al fine di ridurre il rischio di erosione dei suoli e, in generale, di dissesto, in aree ad alto rischio idro-geologico, assicurando una migliore gestione dei suoli e mantenendo il valore paesaggistico dei vigneti collinari e di montagna.
Soilution System è coordinato dal Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova e ha visto collaborare diversi soggetti tra cui Azienda Agricola Coffele (capofila del progetto), Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave, Azienda Agricola Sandro Gini, WBA Project, Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, Agrea, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Istituto Regionale per l’educazione e gli Studi Cooperativi (IRECOOP Veneto).
Il convegno è entrato nel vivo della tematica dei «Cambiamenti climatici e Viticoltura Eroica minacce attuali e sfide future», dopo la illustrazione di alcune esperienze in altre zone vitivinicole: come il monitoraggio di erosione nei vigneti del Piemonte nel corso di 20 anni con la dott. Marcella Biddoccu, ricercatrice CNR-STEMS di Torino, e gli effetti delle tecniche di gestione dei vigneti sulla stabilità dei versanti dell’Oltrepò Pavese con la prof. Claudia Meisina, dell’Università di Pavia, nonché mappatura delle aree terrazzate in Europa con le applicazioni del progetto ERC Horizon2020 “TerrACE”, a cura della ricercatrice Sara Cucchiaro (Università di Padova).
Il prof. Paolo Tarolli, coordinatore scientifico del progetto, ha dato la parola a diversi collaboratori al Soilution System per relazionare sui principali aspetti attorno a cui si sono snodate le varie fasi d’analisi dei processi erosivi e lo studio di tecniche conservative, tenuto conto di molteplici fattori geografici e meteorologici delle zone interessate, inclusa la biodiversità in vigneto.
Il Progetto Soilution System ha previsto anche il monitoraggio con droni e sono state allestite aree sperimentali per il controllo dei processi di erosione e deflusso.
Inoltre, sono stati effettuati test di mezzi meccanici leggeri e sperimentate soluzioni non invasive per il consolidamento delle aree terrazzate, nella ricerca di nuove soluzioni per ridurre la meccanizzazione pesante a favore di pratiche meno impattanti sull’ambiente.
Il progetto ha contribuito alla creazione di un modello gestionale integrato e sostenibile, esportabile in contesti analoghi (in primis regionale, ma anche a livello nazionale e comunitario) e in grado di coniugare le finalità produttive con la salvaguardia ambientale.
Ma soprattutto ha adempiuto alla sensibilizzazione degli operatori vitivinicoli verso un approccio produttivo sostenibile, al fine di garantire una maggiore resilienza del paesaggio rurale anche attraverso la percezione dei valori della biodiversità.
Maura Sacher
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