Vino e Ristoranti

Decolla il valore del Sassicaia 2015 dopo il primato nella classifica di WS

Uno dei dibattiti che attualmente anima il mondo del vino è quello intorno al ruolo delle guide ai tempi nostri. C’è chi dice che siano ormai uno strumento obsoleto e chi invece suggerisce l’evoluzione verso un modello interattivo. Una forma che si allontani da quella di uno sterile bollettino e magari in grado di coinvolgere maggiormente il pubblico.

Osservando quello che succede oggi, guide e classifiche sembrerebbero avere un senso compiuto almeno per i vini appartenenti alla fascia di altissima qualità, i cosiddetti “fine wines”. A rafforzare questa impressione contribuisce la recente pubblicazione della Top 100 di Wine Spectator, che ha messo al primo posto il Sassicaia 2015 con  il punteggio di 97/100.

Come rilevato da Live-Ex l’effetto commerciale sull’etichetta simbolo di tenuta San Guido, ha portato ad un balzo in avanti del prezzo di una cassa da 12 bottiglie, dalle 1.350 sterline che erano sufficienti prima che il magazine Usa si pronunciasse, alle 1.700 sterline di oggi. L’attendibilità del Liv-Ex peraltro è fuor di dubbio.

Dal 2004 si occupa con la massima professionalità del mercato dei vini di qualità, fotografandone le dinamiche commerciali con la precisione di un indice di borsa. Fornisce l’andamento del mercato del vino in termini di domanda e offerta e, attraverso i suoi dati è possibile riscontrate l’influenza dell’autorevole magazine a stelle e strisce.

Un condizionamento che da qui a poco si manifesterà sicuramente anche sui prezzi delle altre etichette classificate  nelle prime dieci posizioni, come già avvenuto anche per lo Château Canon-La Gaffelière St.-Emilion 2015. Vino bordolese che si è piazzato alle spalle del Sassicaia  registrando un balzo in avanti della sua quotazione per cassa, da 650 a 870 sterline.

Con questo risultato il celebre capolavoro Toscano nato dall’intuizione del Marchese Mario Incisa della Rocchetta e, dalla capacità di interpretare vitigno e territorio del grande enologo Giacomo Tachis, raggiunge per la prima volta la vetta della Top 100. Una grande soddisfazione giunta a 50 anni dalla prima vendemmia. Per l’Azienda di Bolgheri il miglior risultato conseguito in precedenza risaliva al 1991 quando raggiunse il 5° posto con la vendemmia 1988.

Non è certo la prima volta che un vino Italiano raggiunge il piazzamento più alto della classifica di WS. Prima del Sassicaia era infatti toccato ad altre tre etichette salire sul gradino più alto del podio. In ordine cronologico  dopo il Solaia 1997 nel 2000, l’Ornellaia 1998 di Tenuta dell’Ornellaia nel 2001, il Brunello di Montalcino 2001 Tenuta Nuova di Casanova di Neri nel 2006.

Il Sassicaia 2015 riporta così il vino italiano in cima alla classifica di Wine Spectator dopo un’assenza protrattasi per oltre 10 anni, segno che il grande feeling degli americani per i vini Toscani non è mai tramontato. Una predilezione rafforzata anche  dall’attenzione dedicata al Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia, Azienda di Radda in Chianti che conquista la terza posizione.

La performance del vino italiano tra i primi 10, si completa con l’Etna San Lorenzo 2016 di Tenuta delle Terre Nere di Marco de Grazia che si posiziona al numero nove. Chissà se anche per questo grande rappresentante della viticoltura italiana l’effetto Wine Spectator farà registrare un incremento dei prezzi.

Bruno Fulco


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