Robert Cassar, il custode della regina di Margreid
La varietà della quale si è interessato Graspo è la Hoertroete o Rotert Hoertling, che abbiamo incontrato in piazza a Margreid magistralmente appesa a casa Augustin in centro paese.
Si tratta di una vite antica che dall’alto dei suoi 421 anni domina e abbellisce la piazza circostante.
Già l’anno scorso in occasione di una visita a Magrè noi di Graspo ci eravamo interessati al nome di questa varietà, che peraltro non risulta nelle iscrizioni che spiegano questa Urrebe (vite antica). L’analisi del DNA di una parte di tralcio ci hanno dato l’informazione.
È una varietà di colore rosso tenue, molto zuccherina, acino sferoidale polpa croccante quasi carnosa, il sapore è fruttato con note di susina e di prugna.
Si tratta molto probabilmente di un’uva a duplice attitudine, vino e mensa come succedeva un tempo con la Dorona in Veneto.
La pianta è protetta dalla provincia di Bolzano, ma solo la cura del custode e proprietario della vite Robert Cassar hanno fatto si che sia in ottime condizioni ancora ora.
Robert sa che la Roter Hoertling è legata a filo doppi con la sua famiglia che con la coltivazione della vite e la produzione del vino avevano avviato una florida attività.
Ora Robert che è viti frutticoltore consegna la propria uva alla cooperativa di Nalles Magrè, esclusa l’uva della Urrebe che ha vinificato solo una volta nel 1989 imbottigliato e chiamato Vinum Getrudis Margreding, che noi abbiamo avuto la possibilità di degustare.
Altra nota per conoscere meglio Robert alla nascita della figlia Lisa nel 1997 ha pensato bene di mettere a dimora una seconda vite figlia della Urrebe che oggi ha 25 anni e si trova a poca distanza dalla vigna madre e copre i ponticello in prossimità della fontana davanti casa Augustin/Cassar.
La produzione della grande vite dal 1989 non è più stata vinificata da Robert, è stata regalata o peggio ancora è stata lasciata sulla pianta.
Quest’anno per merito di Giacomino Fasano piemontese di Racconigi che risiede spesso a Termeno, siamo riusciti ad ottenere da Robert l’uva della vigna madre che sarà vinificata da Graspo a Soave.
È una grande cosa che ci riempie di soddisfazione e non nascondiamo anche di una importante responsabilità.
Dopo la raccolta dell’uva Robert ci ha accolto nella cantina dello storico palazzo dove risiede, scavata nella roccia vulcanica per due piani sotto il livello stradale.
Qui il sottoscritto Aldo Lorenzoni ed Antonio Tebaldi, storico custode di vigne rare in Soave, abbiamo avuto il modo di approfondire il discorso sulla viticoltura e l’enologia della zona.
I grandi recipienti in legno ci parlano di Schiava la regina delle uve della bassa atesina, oggi in larga parte soppiantata da varietà che hanno saputo dare valore al territorio e rigenerarlo in termini di importanza, anche se la Schiava rimasta si è rivalorizzata e qualificata.
Il Lagrein ha mantenuto le posizioni anche se non ha mai avuto il livelli quantitativi della Schiava.
Nel suo vigneto Robert coltiva Chardonnay, Gewürztraminer e Pinot Grigio, su una superficie complessiva di 5 ha fra di proprietà ed in conduzione.
Abitare in centro paese, ci dice, è un privilegio, oltre che il lavoro fa parte della banda musicale, è stato presidente dei giovani agricoltori, ed è tutt’ora motore attivo per tutto quello che promuove il paese.
Robert ci parla di un’altra monumentale vite che è datata a 350 anni , questa si estende per un’ampia superficie protetta dal castello di Castel Katzenzungen in Prussiano di Tesino, la vite di Versoalen antica varietà bianca vinificata alla stazione sperimentale di Laimburg, una meraviglia che merita la visita di Graspo.
Quando ci parla dei vini della sua cantina sociale, in lui traspare l’orgoglio per il lavoro e la qualità che persegue, cosa che non possiamo che confermare dopo aver degustato: il Baron Salvadori Crivelli Merlot e Cabernet,il Pinot bianco, il Sauvignon e il Pinot grigio.
Carichiamo le casse con l’uva della ite più longeva d’Italia(Urreb)e e lasciamo Magreid con il preciso impegno di tornare con il prodotto vinificato, arricchiti di storia e di un ulteriore tassello per meglio capire e interpretare questo territorio, grazie Robert.
Il viaggio continua…..
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
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