Presso la Cantina sperimentale “G. Dalmasso” di Marsala dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio, alle prese con i vitigni del vino Marsala. Presenti enologi, produttori e giornalisti di settore.
L’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio di Sicilia sempre in prima linea nel lavoro di sperimentazione che svolge soprattutto nel settore vitivinicolo. Presso la Cantina sperimentale “G. Dalmasso” di Marsala, si è svolta una degustazione speciale con i vitigni del vino Marsala coltivati nei vigneti sperimentali dell’Irvo.
Sette i vini in degustazione, provenienti dai diversi vitigni autoctoni utilizzati per produrre il Marsala. Catarratto, Grillo e Inzolia coltivati in via sperimentale dal 2010, senza nessun intervento per favorire il potenziamento dei parametri analitici, ma ritardando il più a lungo possibile la data di raccolta delle uve, per ottenere un buon grado zuccherino.
A guidare la degustazione, gli enologi dell’Irvo, Giuseppe Genna, Salvatore Sparla, Antonio Sparacio e Giacomo Alberto Manzo che hanno illustrato puntualmente l’obiettivo della sperimentazione portata avanti, ossia ristabilire un collegamento col territorio per il vino Marsala. Del resto, fin dal 1931 fu proprio il Marsala a vedersi riconoscere, primo fra i vini italiani, la sua tipicità con un Decreto ministeriale che ne delimitava il territorio di produzione.
Quello fu il primo strumento normativo che ha definito un vino determinato nella sua inimitabile identità. Da allora tanto tempo è passato e il Marsala, pur rimanendo il vino più famoso al mondo, ha avuto alterne vicende. Adesso, grazie al lavoro di sperimentazione dell’Irvo, si vogliono offrire nuovi strumenti ai produttori del Marsala, basati sul forte legame territoriale per un vino che grazie a John Woodhouse è diventato una leggenda.
L’Irvo come Ente pubblico della Regione Sicilia, è stato istituito nel 1950, al servizio della vitivinicoltura siciliana, preposto alla tutela, evoluzione e promozione della produzione vitivinicola siciliana. Ha la sede centrale a Palermo e uffici periferici ad Alcamo, Marsala, Milazzo e Noto; più due sportelli tecnici a Canicattì e Castiglione di Sicilia. Con L.R. n. 2/2007 è stato riconosciuto Ente di ricerca della Regione siciliana e nel 2011 sono state attribuite competenze in materia di oli, come la valorizzazione e promozione dell’olio extravergine di oliva prodotto e confezionato in Sicilia, dell’oliva da mensa e della certificazione, ricerca e innovazione nella filiera olivicola-olearia.
A queste competenze si aggiungono quelle svolte sin dalla sua costituzione come i controlli e le certificazioni delle produzioni vitivinicole siciliane a denominazione di origine; la sperimentazione e la ricerca applicata viticola, enologica e microbiologica finalizzata alla individuazione di modelli viticoli e protocolli enologici da trasferire alle aziende; il supporto alla competitività delle aziende vinicole siciliane sui mercati nazionali ed internazionali; le analisi enochimiche effettuate nei propri laboratori dall’Ente unico nazionale per l’accreditamento Accredia per la certificazione di parametri enologici; la formazione e l’aggiornamento professionale degli addetti al settore e la consulenza legislativa alle aziende.
Con la sua attività, l’Irvo è stato, e continua a essere, propulsore del rinascimento enologico siciliano.
Piero Rotolo
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