Fipe confcommercio avverte che si sta registrando una serie di rincari dei prezzi da tutti i fronti sui settori dell’economia e, pertanto, “servono controlli per evitare speculazioni”.
Questa tendenza all’aumento dei prezzi al commercio riguarda in origine i costi delle materie prime e dell’energia, e di conseguenza ricade sulle utenze e sui servizi vari di cui l’utente finale è il consumatore.
Così, si riduce il potere d’acquisto delle famiglie e viene minata la fiducia di tutti, proprio in un momento in cui il Paese cerca affannosamente di tornare ai livelli di consumi pre-Covid.
Fipe Confcommercio avverte
Il Presidente di Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, avvisa: «Registriamo con preoccupazione le forti tensioni inflattive, che rischiano di pregiudicare la ripresa economica in atto con pericolose ripercussioni sui prezzi dei listini delle attività di pubblico esercizio».
E sollecita le istituzioni al controllo per evitare nefaste conseguenze: «è necessario, quindi, che il Governo attivi presidi di monitoraggio e controllo, soprattutto per contrastare le forti componenti speculative che stanno pericolosamente alimentando gli aumenti su prodotti e servizi e che, se non contrastati, produrranno una inevitabile e forte crescita dei prezzi».
Fipe Confcommercio avverte
Già i primi allarmi sono stati lanciati dagli esercenti al momento delle riaperture dopo i tristi periodi di lock down, con il peso addosso di tutte le spese che hanno dovuto sobbarcarsi per garantire quelle misure di sicurezza e di distanziamento “sociale”.
Tornare al punto di partenza, e cioè ai tempi pre-pandemia Covid19, è stato ampiamente auspicato da parte di tutte le categorie.
Ma se la tendenza alla corsa dei costi base si abbatterà in maniera indiscriminata sui beni di consumo, si determineranno pesanti conseguenze principalmente nel settore del turismo, già in crisi.
Maura Sacher
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