Tribuna

Riesling renano mon amour

Riesling renano mon amour Cristina Fugatti, responsabile commerciale dell'azienda Roeno e l'enologo Mirko Maccani 

Riesling renano mon amour

Il Riesling renano Collezione di Famiglia Roeno

Cristina Fugatti, responsabile commerciale dell’azienda Roeno e l’enologo Mirko Maccani presenteranno 6 annate del vino simbolo della Collezione di Famiglia.

Al “Lido Palace” di Riva del Garda l’esclusiva verticale per scoprire le straordinarie potenzialità e la longevità del Riesling renano.

Ho confessato più volte ai miei 25 lettori di manzoniana memoria quali sono, bollicine a parte, i miei vini del cuore: il Riesling e il Pinot Nero.

Ecco la motivazione che mi ha spinto ad accettare con entusiasmo l’invito della Cantina Roeno di Brentino Belluno ed in particolare di Cristina Fugatti, responsabile commerciale dell’azienda, che giovedì prossimo 17 ottobre al “Lido Palace” di Riva del Garda presenterà una carrellata di diverse annate della Collezione di Famiglia di Riesling renano.

Un viaggio affascinante per scoprire la longevità di questo grande vino

Il Riesling renano Collezione di Famiglia Roeno

Sei saranno le annate di Rieling renano in degustazione.

Sarà un viaggio affascinante per scoprire, annata dopo annata, la longevità di queso straordinario vitigno.

Si partirà dal millesimo più giovane, il 2019, per risalire alle annate più datate: il 2018, il 2017, il 2016, il 2015 e per finire in gloria con l’annata 2013.

E chissà se al termine della degustazione verticale guidata da Cristina Fugatti, responsabile commerciale dell’azienda, assieme all’enologo Mirko Maccani e alla brand manager Martina Centa, l’azienda Roeno riserverà ai degustatori intervenuti un’ultima sorpresa: l’assaggio della prima storica annata, il 2010, gelosamente custodita nel “sancta sanctorum” della cantina. 

Il Riesling Renano, vino simbolo dell’azienda agricola di Brentino Belluno

Cristina Fugatti, responsabile commerciale della cantina Roeno di Brentino Belluno

Il Riesling renano è, assieme all’Enantio, il vino simbolo dell’azienda agricola Roeno di Brentino Belluno.

Un vino che rappresenta la dedizione, lo spirito di ricerca e la passione della famiglia Fugatti che da tre generazioni si dedica alla viticoltura in quel tratto della Valdadige ribattezzato Terra dei Forti. 

Un vino nato con l’obiettivo di elevare al massimo livello il valore e l’unicità di questo straordinario vitigno prodotto in numero limitato di bottiglie: 3.500. 

Un vitigno unico e irripetibile dalle straordinarie potenzialità espressive

Il forte di Rivoli Veronese edificato nel 1850 a difesa del confine austriaco

La famiglia Fugatti, da sempre innamorata di questo vitigno unico e irripetibile, in occasione delle tante vendemmie, climaticamente differenti, ha sperimentato e vinificato nel corso degli anni piccole partite di uva provenienti dalle parcelle più vocate, con l’obiettivo di conoscerne meglio le potenzialità espressive e capirne l’evoluzione dopo un affinamento prolungato.

I risultati di questa lunga sperimentazione hanno portato alla nascita, con il millesimo 2010, di un Riesling particolare, concepito per elevare l’eccellenza e l’unicità di questo straordinario vitigno.

Quei vigneti incastonati tra il Monte Baldo e l’Altopiano della Lessinia

Il Riesling renano Collezione di Famiglia Roeno affronta il giudizio dei wine lover

Roeno (acronimo delle iniziali del fondatore dell’azienda, Rolando Fugatti, con l’aggiunta del termine greco enos, il vino) da tre generazioni si dedica alla viticoltura in quel tratto della Valdadige ribattezzata Terra dei Forti. I vigneti sono incastonati tra il Monte Baldo e l’Altopiano della Lessinia, zona di frontiera (Mama d’Avio-Brentino Belluno) baciata da condizioni pedoclimatiche ideali per la produzione di vini di qualià. Vini identitari che raccontano i valori dell’azienda: l’amore per la terra, l’accoglienza e il rispetto della natura. 

Il Riesling Renano e l’Enantio sono i fiori all’occhiello dell’azienda vitivinicola veronese. Roeno affronta la sfida del mercato con un approccio capace di coniugare le tradizioni del passato con la ricerca di metodi innovativi, il tutto con l’intento (riuscito) di creare vini di carattere, che evolvono di annata in annata. 

In alto i calici. Prosit. (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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