Far rivivere l’antico vigneto nel parco del Castello di Miramare, a Trieste, è un progetto che potrebbe essere attuato secondo gli obiettivi contemplati nel bando del Gal Carso, sotto il titolo “Risistemazione fondiaria con il trasferimento di best practice”.
Il bando, approvato dalla Regione FVG, è dedicato al recupero di terreni inutilizzati in tutto il Carso triestino e goriziano, con investimenti composti per il 50% da fondi pubblici e per il restante 50% a carico dell’agricoltore, anche giustificato dal lavoro in proprio utile a rimettere in produzione la terra.
I beneficiari del bando possono essere aziende agricole singole o associate, anche organizzate assieme in un soggetto formale, attive nella produzione primaria di prodotti agricoli.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande scade il 12 ottobre 2021.
Tutte le info utili: www.galcarso.eu.
David Pizziga, presidente del GAL Carso, ha comunicato che un’ipotesi di rinascita di terreni incolti potrebbe interessare anche un’area precisa del vasto Parco del Castello di Miramare, ripristinando i terrazzamenti con la sistemazione di muretti a secco e siepi di recinzione.
Il Parco del Castello ha una superficie di oltre 22 ettari e si estende dal mare, dove sorge il Castello, verso le pendici carsiche, in un alternarsi di spiazzi con aiuole geometricamente impostate, vialetti e gazebi circondati da varietà floreali e arbustive, spazi erbosi, laghetti, sentieri tortuosi in salita tra boschi ricchi di specie arboree, moltissime delle quali di origine extraeuropea, fatte arrivare anche dal Messico.
Massimiliano d’Asburgo, amante della natura e della botanica, aveva visto nell’aspro promontorio di Grignano, arido e scosceso, il posto ideale per le sue sperimentazioni di giardinaggio, importando grossi quantitativi di terreno dalla Stiria e dalla Carinzia, e vivaisti soprattutto del Lombardo Veneto.
Il Parco, infatti, nelle intenzioni del committente doveva essere una stazione sperimentale di rimboschimento e di acclimatazione di specie botaniche rare.
Dopo alcuni ultimi anni in cui il Parco sembrava trascurato, anche a causa della paralisi di ogni attività per l’emergenza pandemica, la nuova Direttrice del complesso di Miramare, dott. Andreina Contessa, confermata dal Ministeri per i beni culturali per un altro quadriennio, ha potuto portare avanti il suo programma di ridare al Parco gli antichi splendori, che lo hanno reso famoso nel mondo.
L’ipotesi del GAL Carso potrebbe rientrare negli ambiziosi e impegnativi interventi di ulteriore qualificazione degli spazi, come «volontà di sostenere il Museo e il Parco di Miramare, nella direzione di uno sviluppo turistico sostenibile e condiviso col tessuto sociale locale».
Si attende la risposta dei soggetti interessati e la fattibilità dei contenuti che verranno attentamente vagliati.
Maura Sacher
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