Non da poco l’opera di custodire le pratiche tradizionali di coltivazione, di tramandare la cultura, la semplicità e la sapienza contadina in armonica fusione con le tecniche più moderne.
Tanta strada si deve ancora percorrere per valorizzare meritatamente una coltura antica come quella del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, ma sempre più tenace è l’impegno delle aziende agricole vesuviane.
TerraViva a S.Anastasia, di Raffaele e Gianna Manfellotto, si trova alle falde del Monte Somma, ben 25 ettari di terreni vulcanici facenti parte del Parco Nazionale del Vesuvio, resi ancora più fertili dalle due sorgenti Olivella e Chiantanelle, un’azienda agricola impegnata principalmente alla coltivazione e alla trasformazione di pomodorini dell’ecotipo Principe Borghese.
Venduti freschi e in parte trasformati a “pacchetelle”, cioè tagliati a mano in due parti e conservati in vasi di vetro, senza aggiunta di conservanti, poiché la spiccata acidità li preserva naturalmente; pratica di conservazione contemplata nel disciplinare della Dop.
Ma la maggiore produzione di pomodorini TerraViva è destinata a divenire “piennolo”(pendolo), grosso grappolo di bacche mature e turgide di forma ovale con apice a punta, col “Pizzo”, che mani esperte hanno legato con cordicelle di canapa e poi appeso al soffitto di locali areati per la conservazione.
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, ha caratteristiche organolettiche uniche, conferite dai terreni di sabbie scure, ricchi di sostanze minerali; raccolti in estate sono consumati durante l’inverno, e nel napoletano sono utilizzarli in cucina durante le festività natalizie.
L’Azienda Agricola TerraViva riesce a garantire la naturale vivacità del gusto dei pomodorini, risultato di un metodo di coltivazione a basso impatto ambientale e dell’impegno di uomini e donne che tengono a esprimere la forza della propria terra.
Angela Merolla
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