L’ O.I. PERA, Organizzazione Interprofessionale Pera, rende nota una preoccupazione sul volume complessivo di produzione delle pere varietà “Abate Fetel” e “William”, nell’anno in corso.
O.I.Pera, è un organismo interprofessionale, con sede a Ferrara, che si propone di rappresentare tutte le componenti della filiera: le aziende agricole di produzione, le industrie di trasformazione e il comparto della commercializzazione. Tra gli obiettivi anche il monitoraggio e l’aggiornamento dei dati relativi ai costi dei fattori produttivi delle pere.
Al momento sviluppa la propria attività in Emilia-Romagna e Veneto, le due regioni a maggiore intensità di coltivazione, per una superficie coltivata di 10.400 ettari e una produzione media di 255mila tonnellate, il 39% della produzione nazionale.
Sulla base dei primi risultati dell’indagine sulle previsioni di produzione 2015 effettuata da CSO, che funge da segreteria tecnica di O.I.Pera, si prospetta un calo significativo delle rese rispetto al 2014 per le due principali varietà coltivate in Italia: Abate Fetel e William.
Queste due cultivar rappresentano mediamente quasi il 70% della produzione di pere a livello nazionale e circa il 75% della produzione dell’Emilia Romagna.
In Emilia Romagna le stime effettuate in questi giorni evidenziano una produzione di Abate di poco oltre le 250.000 tonnellate, quasi il 10% in meno rispetto al quantitativo dell’anno precedente.
Per la varietà William i dati indicano, ad oggi, in Emilia Romagna un’offerta di poco oltre le 100.000 tonnellate, con un -5% rispetto all’anno precedente e il – 9% rispetto alla media degli ultimi anni.
Per le altre varietà minori, dopo un’annata 2014 di eccezionale scarica produttiva, ci si attende una produzione più vicina alla norma.
«I dati di previsione – dichiara Gianni Amidei – Presidente dell’ O.I. Pera mostrano ad oggi una produzione complessiva nella norma ma va sottolineato comunque che alcune varietà estive, già in fase di raccolta, potrebbero portare a dati definitivi rivisti al ribasso. Nei prossimi giorni, infatti sono previsti aggiornamenti delle previsioni CSO sulla base dei primi raccolti di prodotto».
Maura Sacher
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