Dopo la presentazione di Milano la Guida Cantine d’Italia di Go Wine è stata presentata anche a Roma nelle sale dell’Hotel Savoy. Tante le cantine rappresentate in larga parte dai propri produttori, tante storie di vita e tanti spunti per nuovi itinerari alla ricerca delle perle enologiche del nostro paese. In tempi in cui le guide hanno perso un po’ del loro fascino, quella di Go Wine è ancora attuale.
Uno strumento imperdibile per gli amanti dell’enoturismo, in grado di fornire riferimenti sicuri e imprescindibili per organizzare tour e percorsi enogastronomici. Nel volume 2019 sono oltre 750 le cantine selezionate e ben 230 sono le “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, menzione assegnata da Go Wine alle realtà che hanno raggiunto complessivamente i punteggi più alti tra accoglienza e capacità produttiva.
In testa la Toscana con 49 impronte, seguita da Piemonte e Veneto rispettivamente con 41 e 34, mentre il riconoscimento più alto delle “Tre Impronte Go Wine” è toccato a 17 Cantine. Informazioni di qualità completate dai 1600 indirizzi utili per l’accoglienza e la ristorazione. Grandi numeri, integrati dalle etichette segnalate che raggiungono le 4200, alcune delle quali in degustazione durante la presentazione.
Aziende provenienti da tutto il paese con cui è stato possibile esplorare qualsiasi argomento che ruota attorno al vino, dai metodi di vinificazione locali ai vitigni autoctoni con le loro caratteristiche. A parte le notizie e le informazioni sui loro vini, da parte dei produttori non sono mancati suggerimenti su itinerari e mete turistiche per vivere ed esplorare al meglio il loro territorio. Uno scambio che testimonia come per queste aziende il rapporto con l’enoturista sia parte integrante della propria filosofia.
Un rapporto proficuo che da all’enoturista, ricevendo in cambio una spinta importante alla promozione dei vini. Il presidente di Go Wine Massimo Corrado ha presentato personalmente le linee intorno alle quali si sviluppa la guida. In primis valorizzazione della Cantina come luogo d’incontro, rappresentativo di un territorio vinicolo e testimonianza del lavoro di chi vi opera per promuoverlo attraverso le proprie produzioni.
Una guida che si rivolge a tutti, ai più esperti come agli appassionati di tutto ciò che ruota attorno alla cultura del vino e delle sue ambientazioni. Il presidente ha tenuto anche ad evidenziare la crescita degli investimenti dedicati al turismo del vino da parte delle aziende vinicole, oltre all’impegno di rendersi disponibili come luogo in cui organizzare eventi culturali legati all’enogastronomia. Una filosofia quella della guida che come ogni anno ha convinto quanti sono intervenuti alla sua presentazione e, che tra i banchi d’assaggio è stata ben rappresentata dalle aziende presenti.
A Maccia – Ranzo (Im); Beconcini Pietro – San Miniato (Pi); Bel Colle – Verduno (Cn); Cantina di Mogoro – Mogoro Or); Cantina Produttori Bolzano Soc. Coop. – Bolzano; Conati Marco – Fumane (Vr); Felsina – Castelnuovo Berardenga (Si); Ferraris Luca – Castagnole Monferrato (At); Gigante Adriano – Corno di Rosazzo (Ud); Gostolai – Oliena (Nu); Il Feuduccio di Santa Maria d’Orni – Orsogna (Ch); La Raia – Novi Ligure (Al); Podere Riparbella – Massa Marittima (Gr); Ricchi F.lli Stefanoni – Monzambano (Mn); Tenuta Le Velette – Orvieto (Tr); Vignalta – Arquà Petrarca (Pd); Vigneto delle Terre Rosse – Zola Predosa (Bo); Villa Corniole – Giovo (Tn); Ciccio Zaccagnini – Bolognano (Pe);
VITI, Vignaioli in Terre di Irpinia con le aziende: Cantina del Barone – Cesinali; Cantine dell’Angelo – Tufo; Il Cancelliere – Montemarano;
Partecipano le aziende associate all’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: Benforte, Valori e Verdicchio – Cupramontana (An); Montecappone – Jesi (An).
Bruno Fulco
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