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Pasqua 2025, Loison propone la colomba al pistacchio

Pasqua 2025, Loison propone la colomba al pistacchio Quest'anno l'Antica Pasticceria di Costabissara (Vicenza) rende omaggio ad uno straordinario prodotto siciliano

Pasqua 2025, Loison propone la colomba al pistacchio

Quest’anno l’Antica Pasticceria di Costabissara (Vicenza) rende omaggio ad uno straordinario prodotto siciliano Presidio Slow Food: il pistacchio verde di Bronte che nasce tra i massi di lava, sulle pendici dell’Etna. Le eleganti confezioni di Sonia Design.

Bentornata primavera con i suoi colori, con i suoi profumi, con il suo fascino. Una stagione che i buongustai festeggiano con le primizie degli orti e gli immancabili peccati di gola legati alle festività pasquali. Il dolce simbolo per antonomasia, assieme alle uova di cioccolato, è la colomba che negli ultimi anni ha beneficiato dell’effetto-traino del panettone artigianale per diventare a sua volta una autentica leccornìa. Non c’è pasticceria che in questo periodo dell’anno non proponga in eleganti confezioni la propria colomba gourmet realizzata con ingredienti di assoluta qualità, dopo una lunga lievitazione.

Le origini della colomba pasquale risalirebbero a molti secoli fa. Una delle leggende più accreditate parla addirittura del VI secolo, quando i Longobardi, capeggiati dal re Alboino, dalla Pannonia giunsero in Lombardia. Si racconta che durante l’assedio di Pavia, durato tre anni, Il feroce conquistatore, nonchè molestatore di fanciulle illibate (costrinse la povera Rosmunda a bere nel cranio del papà da lui ucciso) alla fine si sarebbe rabbonito assaggiando un pane dolce a forma di colomba, simbolo di pace fin dai tempi di Noè, preparato da un fornaio della città.

Secondo un’altra leggenda, invece, la colomba sarebbe legata alla regina longobarda Teodolinda e all’abate irlandese San Colombano che al suo arrivo in città (era l’aprile del 612) fu ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un sontuoso banchetto. Gli furono offerte numerose pietanze: carni, selvaggina, animali da cortile allo spiedo.

Ma Colombano, benché non fosse venerdì, rifiutò quei piatti serviti in periodo penitenziale durante la Quaresima. La regina Teodolinda si offese, ma l’abate superò l’incresciosa situazione dicendo che i monaci avrebbero consumato le carni dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra, fece il segno della croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro vesti. 

Il prodigio colpì profondamente la regina Teodolinda che di fronte al miracolo e alla santità dell’abate, a quel punto decise di donare ai monaci il territorio di Bobbio dove più tardi sorgerà l’Abbazia di San Colombano (provincia di Piacenza). La colomba bianca raffigurata sulla spalla dell’abate è anche il simbolo iconografico del Santo. Ma torniamo ai giorni nostri.

L’intuizione di Dino Villani: fu lui a convincere Angelo Motta

La colomba al pistacchio, novità della Pasqua Loison 2025

In epoca più recente – siamo agli inzi degli anni ’30 del secolo scorso – fu l’azienda milanese Motta a creare la colomba pasquale moderna. Meglio, il merito fu di Dino Villani, figura mitica in campo pubblicitario (a lui si deve il lancio di Miss Italia e del famoso piatto del Buon Ricordo).

Fu proprio lui che convinse Angelo Motta a mantenere attivo lo stabilimento meneghino di Viale Corsica nel periodo succesivo al Natale utilizzando lo stesso impasto del panettone per creare un nuovo dolce: la colomba pasquale.

Una felice intuizione seguita poi da molte altre aziende, Vergani ad esempio, che contribuirono alla diffusione di questo dolce peccato di gola primaverile. Un dolce che è diventato un’icona della pasticceria italiana, tanto da essere inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani stilato dal Ministero delle Politiche Agricole.

I mille “peccaminosi” gusti proposti dall’estro creativo dei maestri pasticceri 

Il pistacchio verde Dop di Bronte, presidio Slow Food

Anche la colomba, come del resto il panettone, nel corso degli anni grazie all’estro creativo dei maestri pasticceri, è stata arricchita di nuovi “peccaminosi” ingredienti. E così alla ricetta storica che prevedeva solo uova, farina e lievito, le industrie dolciarie hanno aggiunto il burro, lo zucchero, la frutta candita, le mandorle.

Molto più recente è la ricerca di nuovi sapori che hanno trasformato le colombe pasquali artigianali in auteniche leccornìe.

L’ultima novità in casa Loison è la colomba al pistacchio. Per la Pasqua 2025 l’antica (1938) pasticceria di Costabissara non ha scelto un pistacchio qualsiasi dei Paesi mediorientali, ma ha voluto impreziosire la colomba con il Pistacchio Verde Dop di Bronte Presidio Slow Food, un prodotto d’eccellenza della gastronomia italiana, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il suo aroma che ricorda la mandorla e il sapore inconfondibile in perfetto equilibrio tra dolcezza e sapidità. Coltivato sulle pendici dell’Etna, vanta una storia antica e una tradizione consolidata che lo rende un vero e proprio gioiello della cultura siciliana.

La colomba al pistacchio Loison, un connubio perfetto tra gusto e artigianalità

Sonia Pilla, art director dell’antica Pasticceria Loison

La Colomba al Pistacchio Loison si distingue per la sua invitante glassatura al cioccolato bianco, realizzata a mano dopo la cottura, completata da una croccante granella di pistacchio e pistacchi interi.

Volutamente senza canditi, al termine del processo di cottura al forno la Colomba è farcita con una crema di pistacchio, distribuita in modo omogeneo per garantire una perfetta armonia di sapori ad ogni morso.

Un accurato lavoro è stato svolto per ottimizzare la cremosità e il bilanciamento degli ingredienti, ottenendo un risultato che coniuga perfettamente nuance, gusto e texture, offrendo un’esperienza sensoriale quanto mai raffinata.

Il rapporto diretto di Dario Loison con un piccolo produttore di Bronte

Il pistacchio di Bronte Dop, presente nella Colomba sia nella farcitura che in copertura, rappresenta un ingrediente dal sapore intenso che richiede particolare attenzione e dedizione. La raccolta manuale (cosiddetta acrobatica perché in bilico sui massi di lava) è biennale e può creare difficoltà nell’assicurare un approvvigionamento costante. 

Non è così per Dario Loison. “Ho avuto – confessa – la possibilità di instaurare nel tempo un rapporto diretto e di fiducia con un piccolo produttore locale, custode di una lunga tradizione. Da molti anni la famiglia coltiva il pistacchio sui pendii dell’Etna, garantendoci così una fornitura stabile e continuativa di pistacchi di altissima qualità.”

Il pistacchio di Bronte Dop è inserito – come detto – nell’elenco dei Presidi Slow Food, riconoscimento che tutela l’autenticità impedendo la miscelazione con altre varietà, assicurando così un prodotto genuino e inconfondibile. Si distingue per il suo gusto intenso, esaltato dalle caratteristiche del terreno lavico, naturalmente ricco di minerali. Secondo la leggenda, il nome Bronte deriva dal ciclope Bronte, fratello del celebre gigante della mitologia greca Polifemo, una storia che arricchisce ulteriormente il fascino del legame tra il territorio e questo prezioso pistacchio.

La colomba 2025 è proposta in tre eleganti confezioni: Latta, Paperette e Genesi

Da 35 anni Loison abbina l’artigianalità del confezionamento a mano alla sostenibilità, trasformando ogni confezione in un oggetto elegante e riutilizzabile. La Colomba pasquale 2025 al Pistacchio viene proposta nelle tre nuove collezioni: Latta (750 grammi), Paperette (750 grammi) e Genesi (600 grammi e 1 chilo).

Latta di Pasqua Limited Edition – Non è solo un oggetto da collezione, ma un ponte verso la dolcezza dei ricordi. Ogni anno Sonia Design intreccia storie affascinanti e senza tempo, e per il 2025 ha scelto di rievocare la magia delle cartoline d’epoca.

Collezione Paperette – Una confezione con apertura a scrigno e maniglia in doppio raso, perfetto da riutilizzare come contenitore per piccoli oggetti. Decorato con immagini di piccole papere in abiti d’epoca rievocano il fascino d’antan.

Genesi – La storica collezione Genesi si distingue per la sua eleganza che esprime valori di qualità e affidabilità. Il restyling 2025 si rispecchia nei nuovi colori primaverili pur mantenendo il tributo all’architetto Andrea Palladio con colonne corinzie stilizzate.

Lievito madre e mani esperte: ecco il segreto delle colombe Loison

Le Colombe pasquali Loison sono create con il vecchio lievito madre ottenuto da fermentazione spontanea e da cui viene ricavato ogni giorno il lievito fresco. Il tempo è il prezioso ingrediente che contraddistingue Loison Pasticceri. La singolarità della lavorazione consiste nel rispetto dei lenti e lunghi tempi: ci vogliono 72 ore per “sfornare” una colomba.

Il processo di realizzazione si articola in molteplici passaggi che alternano tre cicli di impasto, riposo e lievitazione a cui si aggiungono porzionatura, modellazione, finitura, lenta cottura e lenta stagionatura. Su ogni colomba pasquale ci sono diversi interventi manuali degli operatori, ad esempio: quando si lavora il lievito, quando si inserisce l’impasto nello stampo della colomba, nella glassatura e finitura, nell’infornatura.

Terminata la cottura il primo incarto viene eseguito a mano e la confezione finale, che sia in scatole o nelle latte, tutte disegnate da Sonia Pilla, è sempre categoricamente manuale.

La Colomba al Pistacchio Loison è “sfornata” con ingredienti pregiati e con certificazione di origine controllata come latte, burro e panna di montagna, uova di gallina allevate a terra, fior di farina, sale marino integrale di Cervia, Vaniglia naturale Mananara del Madagascar, Presidio Slow Food, Pistacchio di Bronte Dop Presidio Slow Food.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE )


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