Una definizione che si sente spesso tra chi si interessa per passione o per diletto al mondo del vino. Chi la pronuncia ha in questo modo la possibilità di far sfoggio di conoscenza della materia enoica, ma l’importanza di comprendere la viticultura eroica va ben oltre questo.
Se è vero che la vite e il vino sono una delle nostre espressioni culturali radicate, la viticultura eroica ne è testimonianza diretta. Con questo termine si intendono le forme di allevamento vitivinicolo sviluppate su terreni in forte pendenza, situate ad altitudine superiore ai 500 metri.
Una sorta di vigne verticali, che si sviluppano su terrazze ricavate sui fianchi dei rilievi per sfruttare al meglio il terreno disponibile, specialmente la dove di terreno coltivabile ce n’è poco. Uno di questi posti è l’isola di Pantelleria, che ha deciso di celebrarla con la prima edizione del “Pantelleria doc Festival” in programma dal 31 agosto al 9 settembre, durante il periodo della vendemmia.
L’iniziativa è il frutto della collaborazione con Pantelleria Island, Operatore turistico ed emanazione diretta del Consorzio Albergatori, che raccoglie l’offerta locale delle strutture di accoglienza. Si sviluppa nella tendenza che vede sempre più enogastronomia e turismo andare a braccetto e, prevede in calendario attività che puntano ad accrescere la consapevolezza del territorio.
Visite ai vigneti e degustazioni, daranno al pubblico la possibilità di approfondire tecniche, valori e contenuti della viticultura pantesca. Attività caratterizzata dalla sua tipica forma di allevamento ad alberello, già riconosciuta nel 2014 dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e capace di contrastare la forza del vento che spazza l’isola.
Solo una delle difficoltà della produzione, spiegate da Benedetto Renda Presidente del Consorzio, al Giornale di Sicilia: “Lo scorso anno sono stati prodotti 18.680 quintali di uva doc. I viticoltori che producono Pantelleria doc sono 445 dei quali 370 nostri soci. L’isola fa i conti con un elevato frazionamento oltre che con tutte le difficoltà di una coltivazione in zone fortemente scoscese e battute dal vento.
Produrre vino a queste latitudini è un’impresa eroica, in media infatti, occorre più del triplo del tempo di lavoro che si richiede in altre realtà territoriali, per questo parliamo di Viticoltura Eroica”. Indirettamente il “Pantelleria doc Festival” rende omaggio e rappresenta uno stimolo, per tutti quei territori in cui la viticultura si sviluppa in maniera analoga.
Terrazzamenti e gradoni infatti non sono solo appannaggio di isole come Pantelleria e Favignana, ma sono condizioni locali distribuite qua e la su tutto il territorio nazionale. Gemme straordinarie che impreziosiscono il valore paesaggistico, contribuendo a fare dell’Italia una delle mete più ambite dagli amanti del vino sparsi in tutto il mondo.
Da sud a nord come non pensare tra gli altri alla Costiera Amalfitana, alla Liguria, o agli splendidi terrazzamenti montani della Valtellina e della Valle d’Aosta. Ricami che orlano i pendii, componendo un disegno che fonde nel territorio l’uomo e la sua storia di lavoro e tradizione.
Bruno Fulco
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