Presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano dall’8 al 22 settembre per chiudere gli eventi di “Alimenta la mente!” Expo 2015 del ciclo di “Non di solo pane”, con una raccolta dedicata al libro d’artista.
I libri come pane del sapere. La mostra raccoglie una serie di opere, appositamente create per il progetto, che affrontano il tema del pane dal punto di vista della modalità narrativa. Quello del libro d’artista infatti, è uno strumento unico che valorizza la manualità degli artisti coinvolti e offre alla sede espositiva un’occasione di interazione inedita con il pubblico. Infatti il desiderio è di creare una serie di incontri tra autori e pubblico, per illustrare la genesi delle opere in mostra.
Il Libro d’Artista è un volume unico o a tiratura limitata, senza legami con il mercato editoriale, caratterizzato da una particolare rilevanza data all’aspetto materico. Questo genere, che ha preso il via alla fine del XIX secolo, ha uno dei suoi momenti più rappresentativi durante le Avanguardie Storiche dei primi del Novecento, Futurismo compreso. È stato adottato come mezzo espressivo sperimentale dalle avanguardie concettuali e oggi ha acquisito un preciso statuto formale autonomo, affermandosi come espressione artistica specifica.
La mostra raccoglie un’ottantina di libri d’artista, alcune incisioni e collage, opere materiche e una grande installazione di Arlette Vermeiren, che accoglierà con grande suggestione i visitatori.
I libri, la maggior parte dei quali realizzati appositamente per l’occasione, offrono un ventaglio di proposte molto diverse tra loro, spaziano da opere concettuali, a lavori prettamente materici, con molteplici interpretazioni creative e l’utilizzo dei materiali più disparati. Dalle carte fatte a mano di Tiziana Priori al ferro di Valdi Spagnulo e Antonio Musella, dal feltro di Maria Cristina Tebaldi alla ceramica di Narciso Bresciani, dal mosaico di Carla Daturi alla pietra leccese di Ida Rosa Scotti.
Un nutrito numero di opere poi nasce dal riutilizzo e dal riciclo di oggetti d’uso dismessi, figli di un’arte povera che ha ancora ben consolidate radici nel panorama del contemporaneo. I sacchi per la farina di Cristiana Erbetta, che omaggia con quest’opera il nonno panettiere, i sacchetti per il pane di Silvia Cibaldi, il ferro arrugginito di Iuccia Discalzi. Ma la contemporaneità offre una tale ricchezza di linguaggi che ogni opera è un racconto poetico unico. Poesia pura nel mito di Proserpina di Lucia Benedini, nei libri di Lalla Lussu e Lucia Pescador.
La mostra propone inoltre una rappresentanza di autori stranieri. Come Christopher Pisk, australiano, poliedrico artista e musicista, che in occasione dell’inaugurazione ci offrirà, insieme al suo libro d’artista, una performance dedicata alla musica.
La qualità della proposta è attestata dal Patrocinio dei Beni Culturali che segue il Progetto con attenzione.
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