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Il Paese delle eccellenze, ma…

L’Italia è il primo paese dell’Unione europea per numero di prodotti agroalimentari riconosciuti Dop e Igp. Eppure i prezzi riconosciuti agli agricoltori crollano e in alcuni casi come per il grano non coprono neanche i costi di produzione.

 

Che strana equazione per uno strano Paese: i prodotti riconosciuti dall’Ue vanno forti, e gli agricoltori non possono sopravvivere. C’è qualcosa che non va!

 

Secondo Coldiretti, da uno studio Eurostat emerge che i prezzi al consumo in Italia per i prodotti agroalimentari sono più alti della media europea del 15 per cento, ciò nonostante gli agricoltori nella stragrande maggioranza soffrono la fame.

 

In soldoni, produciamo le migliori eccellenze nel campo agroalimentare, li vendiamo a prezzi più alti, ma non siamo in condizione di remunerare adeguatamente i produttori della materia prima. Com’è possibile? Secondo Coldiretti la ragione è addebitabile nelle distorsioni di filiera, dove i prezzi aumentano in media quasi del 500 per cento nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola.

 

Una analisi che sempre secondo Coldiretti è il risultato di numerosi fattori che vanno dalla situazione economica generale del Paese alle abitudini a tavola, ma che dipende anche dalle caratteristiche del sistema agroalimentare. Beh, sono motivazioni che non ci convincono appieno, perché riteniamo essere superficiali.

 

Quando si gioca una partita si devono applicare le stesse regole per tutti, altrimenti il risultato sarà viziato. Oggi in Europa le regole non sono uguali per tutte, perché rispondono a strategie politiche incomprensibili e in più ci sono i prodotti importati dai Paesi extracomunitari che non rispondono a nessuna regola. Così non si può andare avanti; occorre battere i pugni nelle sedi appropriate, altrimenti la nostra agricoltura soccomberà.

 

L’incapacità dei nostri parlamentari europei è manifesta, ma diventa letale se si aggiunge a quella del nostro governo. Un mix esplosivo che mette in ginocchio gli agricoltori del nostro Paese.

 

Il Made in Italy agroalimentare è un valore che va difeso in ogni sede perché il danno economico si aggira intorno ai 60 miliardi di euro l’anno, che si aggiunge ai danni per gli agricoltori. Non è più il tempo delle speculazioni e degli speculatori. Ne va del futuro della nostra agricoltura!

 

Piero Rotolo

p.rotolo@egnews.it

 

 

 

 

 


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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