Le nuove regole per le etichette degli alimenti italiani entrano in vigore
Il decreto Salva Spesa pubblicato l’ 8 Febbraio nella Gazzetta Ufficiale impone l’obbligo di segnalare nelle etichette la provenienza delle materie prime di svariati alimenti.
Il decreto è stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e da Roberto Speranza Ministro della Salute.
Il provvedimento è stato varato allo scopo di difendere gli alimenti più rappresentativi del Made in Italy.
Acquisirà validità definitiva dal 31 Dicembre 2022.
Ecco quali sono: carni e salumi di maiale, derivati del pomodoro, latte, formaggi e prodotti lattiero caseari, pasta, riso e sughi e salse preparate a base di pomodori italiani.
Si tratta di un provvedimento assai importante in tempi bui che vedono aleggiare sui nostri unici pregiati alimenti il Nutriscore europeo.
Il famigerato semaforo ideato in Francia vorrebbe che sui vini soprattutto italiani e le birre fosse apposto il disdicevole bollino nero.
Il Nutriscore è un algoritmo e non è tuttora verificato scientificamente.
Oltretutto identificherebbe i vini come alimento dannoso per la salute.
Studi scientifici attestano da decenni che il giusto numero di bicchieri di vino giornalieri sono assai graditi dall’organismo umano.
Questo decreto consentirà ai consumatori italiani di individuare e scegliere le produzioni italiane e locali vicino alle proprie case.
Ogni anno vengono segnalati casi di contraffazione di alimenti spacciati per nostrani.
Spesso non si riesce ad avere nessun controllo sulla origine e la salubrità di questi prodotti.
Sono ormai purtroppo un classico pomodoro cinese spacciato per italiano, salumi prodotti con carni suine provenienti da Belgio, Olanda e nazioni dell’Est Europa.
Per non parlare della pasta derivata da grani canadesi e Usa trattati con glifosato come pure birre di noti marchi contaminate sempre dal malefico glifosato.
Oppure mozzarelle fatte con latte lituano o tedesco vendute come provenienti dalla Campania, formaggi che arrivano da Germania e Olanda a base di impasti poco trasparenti.
Sicuramente è un grande passo avanti ma rimane ancora tanto da fare per salvaguardare la salute dei cittadini e dei consumatori.
Purtroppo il decreto non tutela tutte le nostre eccellenze.
Restano fuori dalla protezione l’origine anonima di carni e pesci venduti nella ristorazione, la frutta contenuta nelle marmellate e nei succhi, I legumi in scatola e il tipo di grano impiegato per pane, grissini e biscotti.
Moltissime organizzazioni del mondo agricolo italiano ed europeo hanno lanciato la campagna “Eat Original!
che significa “Mangiate prodotti originali e genuini!
Togliete la maschera ai vostri cibi!”.
Questa lodevole raccolta europea di firme vuole estendere l’obbligo di etichettatura a tutti gli alimenti.
È ora davvero di arrivare a una completa chiarezza sulla origine reale degli alimenti che finiscono sulle tavole dei consumatori.
Umberto Faedi
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri