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Nuotare contro corrente o battersi come don Chisciotte?

Nuotare contro corrente implica il possesso di grandi qualità fisiche,

Nuotare contro corrente o battersi come don Chisciotte?

Nuotare controcorrente implica il possesso di grandi qualità fisiche, spalle muscolose per gestire le bracciate, dominio del proprio respiro.
Chi nuota contro la corrente lo fa o per necessità o per coraggio.

Più o meno tutti abbiamo nuotato contro corrente almeno qualche volta nella nostra vita, per farci ascoltare, per imporre il nostro punto di vista.

Ma abbiamo anche lottato contro i mulini a vento come don Chisciotte, per un nulla, contro nostri fantasmi mentali.

Nuotare contro corrente o battersi come don Chisciotte
Nuotare contro corrente o battersi come don Chisciotte

E spesso, nell’uno o nell’altro caso, non abbiamo ottenuto granché di soddisfazione.

 

 

In principio, l’anno scorso, tutti si sono sentiti responsabilizzati per un unico fine, sacrificare la propria singola libertà per il bene comune, la salute dell’intera Nazione.
Perché credevamo di risorgere.

Poi, qua e là, qualcuno ha aperto gli occhi.
La gente si è accorta che ci avevano mentito.

Così, hanno cominciato a nuotare contro corrente tanti ristoratori e gestori di locali pubblici, contro le chiusure e le misure imposte in nome della generale sicurezza sanitaria.

Ci sono stati momenti in cui veniva posta la domanda se era meglio soccombere di Fame o di Covid.

Adesso la domanda è diventata: meglio rischiare la Morte o una morbilità grave per un vaccino o sperare di non farsi contagiare dal virus e dalle sue innumerevoli varianti, accettando di buon grado un lasciapassare che dà la facoltà di esercitare il diritto sacrosanto di lavorare?

A questa domanda si sta aggiungendo l’appendice: è meglio rischiare un’altra serrata sotto le Feste Natalizie o imporre la vaccinazione ai riottosi?

Si sta da una parte o dall’altra?

Nuotare contro corrente o battersi come don Chisciotte?

Da parte di quelli che nuotano contro corrente o da quelli che si corazzano dietro ai portabandiera?
Certo, stare dietro alle bandiere è più sicuro che combattere contro i mulini a vento.

Oggi come oggi, non si può restare indifferenti.

Le cose, ad ogni modo, non sono come ce l’hanno raccontata e ce la raccontano.

Chi ha orecchie intenda, e speriamo di intenderla nel modo giusto!

Non è ancora chiara la linea dell’orizzonte, si sposta sempre più in là e intanto nubi nere sopra e dentro di noi.

Maura Sacher


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