La stagione delle degustazioni romane può dirsi veramente entrata nel vivo quando si svolge Nebbiolo nel Cuore 2023. La manifestazione giunta ormai alla IX edizione quest’anno si è tenuta nelle sale dell’Hotel Palatino di Via Cavour. A beneficio degli appassionati presenti l’organizzazione Riserva Grande guidata da Marco Cum, ha di nuovo fotografato il mondo del Nebbiolo attraverso la partecipazione dei tanti produttori intervenuti.
La due giorni come al solito ha evidenziato le peculiarità di un fantastico vitigno che abbina potenza ed eleganza come forse nessun altro al mondo, capace di interpretazioni sempre di grandissima personalità nelle sue diverse letture del territorio .
Oltre 50 produttori per centinaia di bottiglie, provenienti non solo dalle Langhe ma un po’ da tutte le espressioni di territorio e dalle Doc in cui è il Nebbiolo a farla da protagonista assoluto. Come sempre a corredo della degustazione tra i banchi d’assaggio, un interessante programma di seminari sviluppato su 3 grandi focus tematici.
Ha iniziato Marco Cum presentando la masterclass: L’evoluzione del Nebbiolo, che proponeva in degustazione grandi annate storiche di grandi Nebbioli provenienti da diverse zone di produzione. Un appuntamento da non perdere per i fans più incalliti del vitigno, vista l’occasione davvero rara di poter degustare tutte insieme 12 tra le referenze più prestigiose di vini ottenuti da quest’uva nei suoi differenti cloni.
Sempre Marco Cum affiancato dai produttori presenti ha condotto la masterclass: Le zone e i Terroirs del Roero. Orizzontale di Roero docg provenienti dai vari territori, che attraverso 8 annate in degustazione ha evidenziato le peculiarità di una denominazione di grande interesse, capace di trovare un suo pubblico di estimatori senza temere l’ingombrante altezza qualitativa dei suoi vicini Barolo e Barbaresco.
A chiudere il programma degli approfondimenti hanno pensato Saula Giusto insieme ad Andrea Porta del ristorante Faliuchè, che hanno presentato la masterclass: Il Piemonte a tavola e l’abbinamento cibo-vino, proponendo gli abbinamenti della cucina piemontese con i vini presenti all’evento.
Tra i banchi d’assaggio invece la festa del Nebbiolo ha saputo coinvolgere anche gli altri vitigni Piemontesi fornendo un quadro ancora più ampio del territorio. Dagli Arneis, bianchi di ottimo profilo e al Dolcetto, vino del quotidiano per tradizione dotato di frutto e gustosa fragranza, fino al Barbera vino festoso e godurioso nella sua ragion d’essere, ma che in molti ormai vinificano anche in maniera più strutturata nel tentativo di aumentarne l’importanza.
Fare menzioni di merito è veramente difficile visto il parco dei partecipanti. La cosa che si può osservare invece è come vicino ai “soliti noti” conosciuti in tutto il mondo e pluripremiati dalle guide internazionali, si affianchino nuove leve che riescono a trovare la loro strada come un germoglio in una foresta di sequoie, trovando protezione per la propria crescita anziché un ostacolo.
A rappresentarli “uno per tutti” i ragazzi di Merenda Sinoira, termine dialettale ( da sin – cena) che indica la merenda di tardo pomeriggio che diventa un continuum con la cena, fatta di prodotti della tradizione gastronomica locale.
Tre amici appassionati della loro terra che nel vino trova una delle migliori espressioni e con cui hanno voluto cimentarsi dopo il diploma in viticoltura, facendo tesoro dell’esperienza storica delle Aziende che punteggiano il loro territorio.
Tra i loro vini in degustazione Kidì Barolo Docg 2018 che già nella sua gioventù mostra l’equilibrio tra potenza ed eleganza, insieme alle qualità del tannino che lascia intravedere una trama vellutata di sicuro ulteriore sviluppo nel futuro, e che segue un profilo olfattivo di buona complessità impreziosita da sfumature balsamiche.
Bruno Fulco
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