Momento geologia: alla scoperta delle meraviglie del Grand Canyon
Sono milioni i turisti che ogni anno si lanciano alla scoperta del Grand Canyon, senza ombra di dubbio una delle meraviglie naturali più famose al mondo. Si tratta di una formazione geologica situata nello stato dell’Arizona (USA), con un’età stimata intorno ai 50 milioni di anni, e con un’estensione superiore ai 440 chilometri. Il canyon può inoltre contare su una profondità di circa 1.600 metri, una larghezza massima di 29 chilometri e soprattutto un impatto visivo e scenico da record. Ci si trova dunque di fronte ad un capolavoro di madre natura, che merita sicuramente un approfondimento.
Il Grand Canyon, capolavoro di madre natura
Il Grand Canyon è una meraviglia quasi unica nel suo genere, non solo come dimensioni e profondità, ma anche come caratteristiche geologiche. Rappresenta infatti una finestra verso il passato del nostro pianeta, raccontata attraverso i suoi strati di nuda roccia. Non deve dunque sorprendere che il Grand Canyon sia stato inserito al secondo posto in questo articolo sui siti dell’Unesco, che è possibile leggere visitando il blog del portale delle slots gratis di Betway. E dire che la concorrenza non è leggera, considerando che in questa classifica troviamo altre meraviglie naturali come il parco di Yellowstone e il parco di Yosemite, sempre “made in USA”.
La nascita del Grand Canyon inizia con l’orogenesi, ovvero il processo di formazione delle montagne, che ha sollevato l’altopiano del Colorado nel corso dei millenni, creando le condizioni ideali per l’erosione fluviale. Il grande protagonista è stato il fiume Colorado, che scorre attraverso il canyon, e che ha scavato il suo letto attraverso la roccia, strato dopo strato, dando vita a questa meraviglia così come la conosciamo oggi. Naturalmente è stata necessaria la presenza di diversi fattori insieme, fra cui il movimento tettonico, il clima e la composizione particolare delle rocce.
Un archivio della storia del nostro pianeta
Gli strati rocciosi del Grand Canyon rappresentano un vero e proprio archivio della storia della Terra. Tali formazioni, infatti, variano a seconda della loro composizione e della loro età, regalando agli scienziati delle preziose informazioni sui cambiamenti ambientali e climatici che si sono verificati nel corso della storia del pianeta. Il più antico di questi strati è il Vishnu Schist, una roccia metamorfica risalente a circa 1,75 miliardi di anni fa, quando i vulcani la facevano da padrone. Al di sopra di queste rocce si estendono degli strati via via più giovani, formatisi durante le ere geologiche successive, e capaci di documentare vari fenomeni, compreso il ritiro dei mari.
Inoltre, il Grand Canyon presenta anche la possibilità di studiare i cambiamenti della vita sulla Terra. I fossili delle piante e degli animali, intrappolati nei vari strati rocciosi, raccontano la storia dell’evoluzione biologica del nostro pianeta, partendo dalle forme di vita marine più semplici alla nascita degli ecosistemi terrestri complessi. Va poi aggiunto che questa formazione rocciosa ha un significato culturale e spirituale particolare per gli antichi popoli dei nativi americani, che lo considerano parte integrante delle proprie tradizioni. Per non parlare, poi, della sua importanza a livello turistico per lo stato dell’Arizona.
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