Il vino è un percorso di vita, scelte a volte estreme, passioni ataviche sempre pulsanti e delinea grandi personalità.
La storia del Fiano di Avellino “Tenuta Sarno 1860” è sinergicamente unita a quella della donna che lo ha voluto così com’è, che lo ha lasciato esprimere in tutta la sua essenza e sarà lei a raccontarci come nasce il suo vino.
Maura Sarno: Nel 2000 ho perso il punto di riferimento di una vita, mio padre. Esercitava un lavoro che mi ha sempre affascinata, nonostante la professione notarile fosse giudicata spesso arida e statica, lui era tutt’altro che arido, coltivava milioni di sogni e possedeva la forza per realizzarli tutti.
In gioventù aveva ereditato dai miei nonni 3 ettari di terreno in Candida. Originariamente ne possedevano 7, ma la caduta del fascismo colpì la maggior parte delle famiglie e così mio nonno si ritrovò senza lavoro…fu costretto a venderne 4 ettari per garantire stabilità alla famiglia.
Quello non fu affatto un periodo facile, ma a volte quando la vita ci fa troppo male si scusa con un miracolo. Così mio padre diventò notaio, iniziò a guadagnare e presto riscattò il nome della nostra famiglia riacquistando i vecchi terreni e non solo, ampliandoli con altri 4.
Ha sempre desiderato colmarli impiantando vigneti ma il lavoro non gli dava respiro, e non ricordo avesse mai un po’ di tempo libero per poterli realizzare. Così non ho ereditato solo 11 ettari, ma anche il suo sogno.
All’inizio cominciai a pensare di aprire un’azienda agricola per essere soltanto conferitrice di uva a cantine già affermate.
La sorte ha voluto invece che nell’anno 2009 mi fu negata la vendita delle uve poco prima della vendemmia, mi sembrò davvero una sconfitta, infondo avevo investito soldi e fatica per mantenere i vigneti durante tutto l’anno.
Non sempre l’orgoglio è cattivo consigliere, a volte, come per me, può avere in serbo sorprese inaspettate. Come mio padre, pensai, “non ho bisogno di nessuno!”.
Fu lì che decisi di produrre il vino per conto mio, buon sangue non mente. La vigna era splendida, ai miei occhi brillava di luce propria, si dice che le cose fatte con il cuore abbiano sempre una marcia in più.
Così decisi che tanto lavoro meritava un bravo enologo e al solo secondo anno di vinificazione mi ritrovai a far parte delle eccellenze dei vini italiani.
Dopo tanta soddisfazione ho cercato di migliorare ogni cosa e da allora il mio Fiano” Tenuta Sarno 1860” ogni anno si colloca fra le migliori etichette per tipologia.
Oggi ancora mi domando come tutto ciò sia potuto accadere a me, il sogno è diventato realtà! Se potessi guardare al futuro vorrei certamente vedere grandi cose, ma la mia unica speranza è quella di mantenere lo standard qualitativo che ho raggiunto e di continuare a vivere questa avventura con lo stesso entusiasmo che mi accompagna ora.”
Angela Merolla
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