I Viaggi di Graspo

Luigi, Stefano ed Alessandro Galletti e la Vite del Fantini

Luigi, Stefano ed Alessandro Galletti e la Vite del Fantini

 

Alessandro e Cristina Galletti

1,2,3,4…Sembra una corsa a staffetta con i relativi passaggi di testimone il salvataggio e la messa in sicurezza di una vite monumentale, pluricentenaria, che si trova vicino a Badolo in comune di Pianoro sui Colli Bolognesi.

Una corsa contro il tempo e l’abbandono, che vede protagonisti in ordine Luigi Fantini, Stefano Galli, Alessandro Galletti, Ilaria Filippetti e Marisa Fontana che così la raccontano nel testo sulle vecchie varietà locali dell’Emilia-Romagna.

da sx Lorenzo, Alessandro e Cristiana Galletti

Questa vite era stata fotografata per la prima volta nel 1961 da Luigi Fantini, uomo di raffinata cultura e studioso del territorio, mentre stava lavorando ad volume fotografico sugli Antichi edifici della montagna bolognese. Fantini attribuì alla pianta un’età di circa 300 anni, riportando in un suo scritto del 1961 che era “dal grosso tronco (cm 120 di circonferenza) dal quale si espandono in direzione nord e sud, rigogliosissimi tralci per una lunghezza complessiva d’una trentina di metri. Produce annualmente dai 5 ai 6 quintali di ottima uva nera”.

Nonostante questa importante testimonianza seguì un lungo periodo di abbandono, nel 2000, Stefano Galli, responsabile della sezione LIPU di Pianoro, ritrovò la vite centenaria in condizioni pessime sopraffatta dai rovi e parzialmente ricoperta da terra di riporto tanto che il tronco ne fuoriusciva solo per 60 centimetri.

La vite in piena vegetazione

Inizia quindi una lunga opera di pulizia e restauro, non senza difficoltà, perché la pianta era veramente in brutte condizioni. Liberata comunque da parti secche marciumi e formiche, questa “vecchia signora dell’Appennino” ha dimostrato una straordinaria resilienza.

Ma per metterla in totale sicurezza Stefano Galli chiede aiuto ad Alessandro Galletti, titolare, con la figlia Cristina della vicina azienda vitivinicola Podere Riosto che supporta tutte le azioni di conservazione con entusiasmo e professionalità.

La monumentale vite del Fantini

Per essere certi di non perdere l’importante risorsa genetica, alcune gemme derivate dalle prime potature furono sovrainnestate su viti delle vigne di Podere Riosto mentre altre sono affidate ad alcuni vivaisti di fiducia per ottenerne delle barbatelle che costituiranno una piccola vigna in azienda. Tutto il lavoro di ricerca e caratterizzazione viene quindi affidato a Marisa Fontana allora ricercatrice al Crpv di Tebano, e ad Ilaria Filippetti dell’Università di Bologna con un progetto finanziato dal GAL (Remo Rocca) e da Podere Riosto. Inizialmente le analisi isoenzimatiche avevano raggruppato la Centenaria con altri vitigni iscritti al Registro Nazionale delle Varietà d Negretto N., Nerello cappuccio N., Perricone N.

L’uva della vigna del Fantini

Le analisi del DNA hanno poi permesso di escludere l’identità con questi tre vitigni e non hanno individuato alcun rapporto di parentela con varietà italiane note.

Con DM 27 marzo 2009 la vite Centenaria fotografata dal Fantini negli anni ’60 è stata iscritta nel Registro Nazionale con il nome di Uva del Fantini e successivamente ammessa alla coltivazione in regione Emilia-Romagna.

Solo più recenti indagini molecolari svolte tra il 2006 ed il 2007 a Toledo relativamente al germoplasma spagnolo hanno fatto emergere l’identità con la varietà Granadera, dimostrando la presenza di uno stesso vitigno in due areali molto distanti tra loro.

La maggior diffusione territoriale del vitigno in Spagna, anche con denominazioni diverse, potrebbe far propendere per un’origine iberica, collegando la sua presenza sull’Appennino bolognese al forte legame degli spagnoli con Bologna, dove si recavano a studiare in passato, come attesta la presenza del noto Collegio di Spagna.

Il vino che se ne ottiene è di colore rosso-rubino non particolarmente intenso ma vivace e brillante, con un profilo aromatico caratterizzato da delicate note floreali. Il vino al gusto risulta piacevole, poco astringente e sapido. Oggi Podere Riosto produce dei vini con base uve del Fantini e precisamente Spumante Rosè For You e Vecchio Riosto che sono sul mercato con successo da oltre 12 anni.

Il viaggio continua…..

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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Podere Riosto Cantina 

Via di Riosto, 12, 40065 Pianoro (BO) tel. 051 777109 

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