I Viaggi di Graspo

Ettore, Linda e l’Orpicchio

Ettore, Linda e l’Orpicchio     Questa è una senza dubbio una delle storie che avrebbero meritato di essere inserite nel libro : “ 100 Custodi per 100 Vitigni

Ettore, Linda e l’Orpicchio

 

La passione nel racconto di Ettore

 

Questa è una senza dubbio una delle storie che avrebbero meritato di essere inserite nel libro : “ 100 Custodi per 100 Vitigni “ il libro di GRASPO dedicato ai produttori italiani che si sono presi cura di qualcuno dei tanti vitigni rari italiani a rischio di abbandono.

Abbiamo infatti un territorio unico ed intrigante come il Valdarno di Sopra, tra Firenze e Arezzo, un vitigno a bacca bianca molto molto raro come l’Orpicchio, un sensibile e lungimirante centro di ricerca come il CREA di Arezzo guidato da Paolo Storchi e naturalmente i produttori  Ettore Ciancico e sua moglie Linda Nano che dell’Orpicchio sono i veri custodi.

Ettore, Linda e l’Orpicchio

Germoglio di Orpicchio

Ettore e Linda ci danno il  benvenuto a La Salceta a Loro Ciuffenna (AR) nella loro azienda che sembra però più un progetto di vita fatto di passione per la natura e amore per il Valdarno di Sopra.

Qui, sull’antica strada dei Setteponti, hanno caparbiamente costruito una piccola realtà di viticoltura ispirata alla grande vocazione di questo territorio, alla salvaguardia del suo ambiente e dell’equilibrio naturale che lo contraddistingue.

Con noi anche Paolo Storchi che ci spiega come l’Orpicchio sia un antico vitigno di questo areale ma che è stato ritrovato anche lungo la costa tirrenica.

Con tanti altri vitigni originali di queste zone è entrato nel progetto di conservazione del CREA di Arezzo, presente anche nel vigneto catalogo dell’azienda Mannucci Droandi a Montevarchi.

Il percorso di ricerca si è concluso nel 2007 con la sua iscrizione al Registro del Ministero con il numero397 ed è oggi ammesso per la coltivazione in tutta la Toscana. 

Da allora però sono veramente poche le aziende che lo stanno valorizzando e sicuramente la più motivata è questa di Ettore e Linda.

L’abbandono di questo vitigno a bacca bianca nell’area aretina e dintorni, ci racconta Ettore, è databile dopo la seconda guerra mondiale. La principale motivazione addotta sembra essere la sua suscettibilità alle malattie fungine, in particolare alla Botrytis cinerea.

Ettore, Linda e l’Orpicchio

 

L’Orpicchio ad Alberello di Ettore e Linda

Dal punto di vista genetico, l’Orpicchio ha come antenato La Visparola, un vitigno centrale per l’evoluzione delle varietà italiane lungo tutto lo stivale. Ha generato, tra l’altro, la Vulpea o Quaiara, una varietà indagata da Graspo e unico genitore finora conosciuto della Glera.

La messa a dimora di qualche centinaio di piante, prelevate dai filari di conservazione del CREA, inizia da parte di alcuni produttori nel 2015. Ettore è uno di questi e date le caratteristiche del terreno, tutto sassi e scisti, di questa piccola vigna sceglie di coltivare l’Orpicchio con il sistema ad alberello, una novità rispetto al sistema di impianto tradizionale usato per il Sangiovese e altri vitigni coltivati presso l’azienda La Salceta.

 

da sx Aldo Lorenzoni e Paolo Storchi

Ettore e sua moglie Linda si impegnano nella sfida di trovare il miglior equilibrio per le viti ad alberello. Dopo alcuni anni di produzioni scarse e altalenanti, riescono a trovare la quadra e a ottenere produzioni sufficienti per micro-vinificare. Ettore si appassiona al nuovo impegno e, nelle vinificazioni, riceve conferme alterne. Solo negli ultimi due anni, i volumi hanno raggiunto i 100 litri, permettendo di gestire questa piccola quantità di uva con i crismi dell’enologia razionale.

Per quanto riguarda la sanità delle uve, Ettore afferma che con l’alberello non ha riscontrato problemi di sorta e che la produzione a questo punto sarà anno per anno in crescita.

Ettore Ciancico

La tecnica di vinificazione utilizzata comprende la raccolta e la cernita dell’uva, la spremitura soffice a grappolo intero, la decantazione e la pulizia del mosto e la fermentazione a temperatura controllata. Ettore sottolinea l’importanza dell’utilizzo di un recipiente dotato di una tasca di refrigerazione ad acqua per controllare la temperatura di fermentazione, che si è rivelata una mossa vincente.

Oggi la possibilità di produrre le prime 100 bottiglie di Orpicchio e di portarlo a Vinitaly è stata una grande soddisfazione per Ettore e Linda. Graspo è stato tra i fortunati fruitori di questa autentica rarità. L’Orpicchio della Salceta è un prodotto dotato di uno splendido colore giallo-verde, con un profumo elegante, fruttato e piacevole, e un sorso sapido, fresco e persistente, un vino intrigante e moderno.

Degustando l’Orpicchio spiega Linda  amiamo pensare che i nostri vini, a cui dedichiamo tanto lavoro, rispetto e ascolto quotidiano in vigna e in cantina, si ricordino per la loro forte identità, per la ricerca costante in qualità e piacevolezza di beva e perchè sono il frutto di una viticoltura biologica e sostenibile, per la terra e le persone.

Il viaggio continua…

 

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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La Salceta

https://www.lasalceta.it

Indirizzo

Via Setteponti Levante, 54/B, 52024 Loro Ciuffenna AR

Tel- +39 3440109342

mail@lasalceta.it

 


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