Curiosità

Loison con un nuovo  peccato di gola: la colomba al caramello salato

L'antica pasticceria di Costabissara quest'anno presenta una variegata gamma di dolci tentazioni con un packaging esclusivo: astucci, cappelliere, confezioni in latta. 

L’antica pasticceria di Costabissara quest’anno presenta una variegata gamma di dolci tentazioni con un packaging esclusivo: astucci, cappelliere, confezioni in latta.

Pasqua, è tempo di dolci tentazioni a tavola.

Il dolce primaverile per antonomasia è senza ombra di dubbio la colomba pasquale. Un dolce peccaminoso la cui fama si intreccia tra storia e leggenda.

Una delle leggende più accreditate fa risalire l’origine della colomba al VI secolo ed in particolare all’epoca longobarda quando il re longobardo Alboino durante l’assedio di Pavia, durato tre anni, alla fine si vide offrire in segno di pace un pane dolce a forma di colomba.

Secondo un’altra leggenda, invece, la colomba sarebbe legata alla regina longobarda Teodolinda e all’abate irlandese San Colombano che al suo arrivo in città (aprile del 612) fu ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un sontuoso banchetto.

Gli furono offerte numerose pietanze: carni, selvaggina, animali da cortile allo spiedo. Ma Colombano, benché non fosse venerdì, rifiutò quei piatti serviti in periodo penitenziale quale quello della Quaresima.

La regina Teodolinda si offese, ma l’abate superò l’incresciosa situazione dicendo che i monaci avrebbero consumato le carni dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra, fece il segno della croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro vesti.

Il prodigio colpì profondamente la regina Teodolinda che di fronte al miracolo e alla santità dell’abate, a quel punto decise di donare ai monaci il territorio di Bobbio dove più tardi sorse l’Abbazia di San Colombano.

La colomba bianca è anche il simbolo iconografico del Santo che è sempre raffigurata sulla sua spalla.

Ma torniamo ai giorni nostri. Anche la Pasqua di quest’anno, come lo è stato il Natale 2020, sarà diversa. Era già accaduto l’anno scorso.

La pandemia sta mettendo in ginocchio molte imprese, grandi e piccole, aziende agricole e commerciali, laboratori artigianali.

Tra questi ultimi il settore che più di altri risente della crisi è soprattutto quello della ristorazione, dell’ospitalità alberghiera, dell’enogastronomia e dell’arte dolciaria in particolare che vive soprattutto sul boom legato alle festività più importanti: Natale e Pasqua. 

Dario Loison, patron dell’antica pasticceria di Costabissara (Vicenza) non si è perso d’animo e per la Pasqua 2021 propone una gamma variegata di colombe confezionate con prodotti selezionati di altissima qualità: dalla farina al burro di malga, dalle uova di allevamenti artigianali alla vaniglia naturale Mananara del Madagascar (presidio Slow Food), dalle mandorle pizzute di Avola ai canditi.

A ciò si aggiunge un rigoroso processo produttivo con una lievitazione di oltre 72 ore. Altro segreto: la pasta madre, dal retrogusto acido, patrimonio di famiglia, dalla quale ogni giorno proviene il lievito fresco necessario alle diverse produzioni. 

Numerose anche quest’anno le dolci tentazioni pasquali: dalla colomba classica tradizionale Anno Domini 1552 alla Regal Cioccolato, dalla colomba DiVigna (con uva sultanina e vini passiti), alla frutta e fiori, dal mandarino tardivo di Ciaculli al chinotto di Savona (entrambi presìdi Slow Food).

Ed ancora: dalla colomba amarena e cannella a quella con camomilla e limone, dalla colomba mandorlata alla colomba con crema e zabajone. 

La novità della Pasqua 2021 è la colomba al caramello, un nuovo peccato di gola primaverile che conquista già dall’aspetto voluttuoso: cioccolato bianco, nocciole “Tonda Gentile” del Piemonte e come farcitura una peccaminosa crema al caramello salato già utilizzata con successo nella preparazione dei panettoni della casa. Il nuovo gusto fa parte della collezione “Genesi” con il prezioso pendaglio a forma di “L”. Elle come Loison, elle come Love, elle come Luxury. 

Tutte le colombe sono impreziosite da un packaging (astucci, cappelliere, confezioni in latta) che contraddistingue da anni lo stile, il design e la creatività della moglie di Dario, Sonia Pilla. Eleganti e ricercate le confezioni della collezione Romantica con il sacchetto da riutilizzare, la Latta Limited Edition dedicata alle uova di Fabergé e la Cappelliera che quest’anno raddoppia il gusto: Classico e Cioccolato. Buona Pasqua a tutti. (GIUSEPPE CASAGRANDE) 


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Redazione

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