Stile e Società

Le tendenze presenti e future degli Italiani verso il cibo

Cibo è la parola che alla maggioranza degli Italiani stimola i più profondi sentimenti, collegati a momenti di piacere e dei quali si occupano anche gli studi sui processi psichici, mentali e cognitivi, ma il cibo è inoltre oggetto di indagine di una serie di discipline afferenti all’economia e non mancano le ricerche che analizzano i nostri comportamenti sui consumi.

È sempre più diffusa l’attenzione dei mercati gastronomici verso una varietà di cibo destinato a mirate categorie di consumatori, oltre alle famiglie numerose ovvero dai single alle coppie, dai pigri agli indaffarati, con la tendenza dei produttori a incartare pietanze in bi/monoporzioni da scaldare in microonde o da mangiare direttamente nella confezione, non solo a casa, perfino in ufficio,nella pausa pranzo. Ormai è assodato: si cucina e si mangia sempre più abbreviando i tempi: gli italiani dedicano mediamente 37 minuti al giorno per cucinare in casa e si siedono a tavola per circa mezz’ora (ricerca Fipe).

Accanto alle confezioni di pronto consumo da cercare sugli scaffali dei supermercati, gli Italiani cominciano ad utilizzare con maggiore disinvoltura gli strumenti informatici e le applicazioni sempre più innovative, attraverso cui sia trovare il ristorante di proprio gradimento sia ordinare il cibo di proprio gusto.

È, infatti, sempre più facile ordinare cibo a domicilio ed a pronta consegna utilizzando lo smarphon, comodamente dal divano: arriva in bicicletta o in motorino (come ad esempio per Just Eat o Foodora), o surgelato sui furgoncini del famoso marchio Bofrost che ad ogni stagione e per ogni festività propone cataloghi in tema.
Ma c’è di più: ci si può nutrire persino allo stadio, basta digitare sull’apposita App e la cibaria arriva prontamente sul posto.

L’ultima novità arriva dal portale ProntoPro che si fa carico di proporre gli «home chef» ossia gli chef a domicilio con lo slogan: “per sopravvivere alla preparazione del pranzo di Natale e Capodanno e delle varie cene con amici e parenti, a cucinare ci pensa lui”.

Insomma, senza fare fatica, tutti possono nutrirsi in casa e in ogni dove senza ricorrere al ristorante.

Intanto, da quanto è emerso da un sondaggio tra ristoratori presentato in occasione del recente Food Marketing Mastery, entro il 2030 cambierà radicalmente il modo di mangiare degli italiani, «che manderanno in soffitta il modello canonico in voga dagli anni ’50 composto da antipasto, primo, secondo con contorno e dessert per far posto ad approcci contaminati dalle cucine straniere che vedono prevalere il piatto unico o poche portate composte».
Beh, forse sono troppo ottimisti: il cambiamento radicale all’approccio al cibo è iniziato da ieri.

Maura Sacher


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