Il covit ha fermato il lavoro, ma ha dato il tempo di ripensare a come vestire le bottiglie. Cosi la storica azienda gardesana ha messo mano alle etichette, alla nostra redazione sono piaciute e pubblichiamo quanto ci riferiscono i fratelli Giuseppe e Agostino Rizzardi.
Negli anni abbiamo progressivamente cercato di migliorare la qualità dei nostri vini classici, prodotti dai vigneti più giovani, portandoli da un buon livello di vino quotidiano, al livello attuale, che crediamo sia un livello qualitativo più alto. Abbiamo dato a ciascun vino un nome per evidenziare, come già fatto con la dicitura “integralmente prodotto e imbottigliato all’origine” (in alto a destra in etichetta), che questi non sono dei semplici “vini entry level”, ma ognuno è una cuvée (assemblaggio di varie vasche, risultato di una rigorosa selezione, prima nei vigneti e poi in cantina).
Cuvée XV (Bardolino): XV secolo, quando la tenuta di Bardolino si sviluppò grazie ai Rambaldi, antenati dei Guerrieri.
Cuvée XVII (Valpolicella): XVII secolo, quando la tenuta a Negrar di Valpolicella fu acquistata dai Rizzardi .
Cuvée XX (Soave): XX secolo, quando fu acquistata la tenuta di Soave.
Il vino che non è selezionato per ciascuna di queste cuvée, è imbottigliato con etichetta diversa e destinato principalmente al canale GDO Italia.
In sintesi pensiamo che ognuno di questi vini abbia raggiunto un nuovo livello qualitativo, pur mantenendo sempre piacevoli caratteristiche di freschezza, fragranza e, soprattutto bevibilità a prezzi accessibili.
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