Dai controlli Nas nelle scuole emerge un quadro allarmante: gravi irregolarità in un caso su quattro. A rischio la sicurezza degli scolari.
Nell’italietta dei furbi del quartiere, rischia di non fare più notizia la sicurezza alimentare dei nostri figli. Com’è possibile che in una mensa scolastica su quattro i cibi non sono sicuri?
E’ quanto è emerso dai controlli su tutto il territorio nazionale dei Nas su oltre tremila mense. Hanno trovato di tutto. Cibi conservati mali, congelati e spacciati per freschi, rietichettati perché scaduti in barba alla sicurezza alimentare.
Un quadro sconfortante che ha portato i Nas al sequestro di più di 4 mila chilogrammi di cibi e alla segnalazione all’autorità giudiziaria dei responsabili. La Fipe (federazione italiana pubblici esercizi) già dal 2008 aveva lanciato l’allarme rimasto inascoltato.
“A dieci anni di distanza – ha dichiarato Marcello Fiore, direttore generale di Fipe – la situazione è solo peggiorata: chi riuscirebbe ad allestire a casa proprio un pasto decente composto di primo, secondo, contorno, frutta con 4,60 euro? Nessuno. Eppure questo è quello che si chiede alle società che gestiscono le mense”.
La qualità dei cibi sacrificata per accaparrarsi l’appalto di fornitura, un vecchio copione che purtroppo in Italia si ripete in tutti i settori. E chi doveva vigilare? Come hanno fatto a non accorgersene? Dove erano i dirigenti scolastici, i funzionari dei comuni o delle province?
E’ una vergogna! A ciascuno la sua responsabilità e per favore, finiamola con lo scaricabarile, sport in cui tutti sono bravi. Se non cominciamo a colpire severamente i responsabili non avremo futuro, in ogni settore. Fra qualche giorno si ritornerà alla normalità e tutto sarà dimenticato!
Piero Rotolo
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