L’Acqua è il Vino, la natura ci pone di fronte al dilemma: abbandono o resilienza
La vite è un marcatore di territorio, il clima temperato è il suo abitat di elezione e coincide con i luoghi che hanno visto fiorire le esperienze più alte di civiltà.
Il 2022 con il suo decorso siccitoso ha fornito il plastico esempio di quella che può essere una calamità a cadenza centenaria.
Graspo insieme con enti istituzionali ha ideato un format dal titolo “L’Acqua e il Vino” ponendo provocatoriamente la questione, è un fenomeno transitorio o si tratta di qualcosa di decisivo per il futuro dell’agricoltura viticola?
Ne abbiamo discusso con eminenti studiosi con il patrocinio del Comune di San Pietro Incariano, Università di Verona e le Città del Vino.
Il dibattito e gli interventi sono stati moderati da Luigino Bertolazzi enologo di Graspo. Nei loro interventi sia il sindaco di San Pietro Incariano, Gerardo Zantedeschi che i prof Maurizio Ugliano, dell’Università di Verona, hanno ribadito una situazione divenuta ormai pressante, data la severa carenza di acqua, unita per quanto riguarda il comune ospite a fenomeni alluvionali di carattere improvviso e non controllabili.
Angelo Radica presidente nazionale delle Città del Vino e sindaco di Tollo, nel suo articolato indirizzo di saluto, ha tracciato un quadro generale della situazione che non è un fatto di carattere localistico ma una vera e propria situazione di allarme a livello nazionale.
Le politiche dell’acqua devono essere supportate a livello nazionale incitando tutti i presenti a dare diffusione di questo principio, l’acqua come bene necessario, e intorno ad esso costruire un network utilizzando anche il format ideato da Graspo per veicolare la discussione e la formazione di idonei progetti di difesa e conservazione della risorsa.
L’incontro ha avuto nel proseguo tre ben distinti momenti di intervento.
Il primo incentrato sull’equilibrio strategico tra la risorsa acqua e la vite, trattato dal prof. Giovanbattista Tornielli docente di viticoltura dell’Università di Enologia di San Floriano.
In poche ma efficaci battute il relatore ci ha posto di fronte alla questione verso quale viticoltura orientarsi, se le risorse scemano.
Certamente non l’attuale, dato che un metro quadro di superficie fogliare consuma 1.5 litri di acqua, la spiegazione ha centrato il suo focus sui momenti topici del fabbisogno di acqua, germogliamento, fioritura e allegagione indirizzandoci in un modo più preciso e utile nella gestione dell’acqua .
Il dott Ermanno Murari ha trattato il ruolo di mitigazione nelle crisi climatico-idriche possibili con i nuovi portainnesti.
Il discorso ha avuto come oggetto i porta innesti, della serie M, sviluppati all’università di Milano guidata dal prof Attilio Scienza più di 20 anni fa.
La particolarità di questi nuovi portainnesti nominati, M1, M2 M3, M4 è quella di avere un minor bisogno di acqua (ca. il 30% in meno), resistere a elevati tenori in calcare e di lavorare anche con acque con un contenuto salino più elevato della media.
Gli effetti sono rassicuranti e positivi, l’effetto della vitis Monticola all’interno di questi incroci è molto positiva, l’unico problema è il rilevante costo della riconversione viticola.
Con la presentazione dello studio idrogeologico, sul territorio, del comune di San Pietro Incariano, Simone Venturini Ingegnere Idraulico, ha dato un contributo sullo stato dell’arte dei territori e sui corretto metodi di salvaguardia da fenomeni alluvionali e su come si può meglio operare per la conservazione del bene acqua.
Un momento di scuola di idraulica e preservazione che oltre che di costi e tecnica ha reso evidente come non si possa esimersi dallo studio e dalla difesa dai fenomeni naturali, non affidandoci in modo attendista al prossimo momento di crisi.
Al termine delle preziose e interessanti relazioni, abbiamo organizzato un momento di riflessione/degustazione con i numerosi vitigni vinificati da Graspo : Dorona , Vernazzola, Bigolona, Molinara, Cabrusina, Pelara, Dindarella, Cavrara, Tturchetta, Forselina ,Simesara e Croatina.
La cosa oltre che momento naturale di curiosità enologica, ha suscitato fra tutti gli intervenuti il più vivo interesse.
Mettendo altri argomenti e soluzioni al dilemma, “L’acqua e il vino”, potendo far affidamento sulla ricchezza in biodiversità viticola che caratterizza tutti i territori viticoli italiani ed in modo particolare quello Veneto.
Il viaggio continua..
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
Foto di Gianmarco Guarise
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