La vendemmia 2022 in Italia e in Europa
Il cambiamento climatico ha accelerato l’avvento del periodo della vendemmia.
Molti vitigni tardivi che maturavano alla fine dell’estate e anche dopo sono pronti per essere raccolti in anticipo.
In Italia l’esito della raccolta è tutto sommato abbastanza stabile, questo nonostante in alcune regioni ci siano state perdite di resa davvero rilevanti.
È lievemente superiore rispetto alla media dell’ultimo quinquennio a dispetto delle condizioni climatiche e meteorologiche avverse.
La siccità incipiente e la quasi assoluta mancanza di precipitazioni hanno ridotto drasticamente l’insorgere di parassiti e malattie e quasi azzerato la necessità di trattamenti in vigna.
I tre maggiori paesi produttori di vini mondiali ovverossia Italia, Francia e Spagna produrranno complessivamente nel 2022 oltre 130 milioni di ettolitri facendo segnare un leggero incremento pari all’1,1 % rispetto al 2021.
C’è invece un calo del 2,1 % rispetto alla media dell’ultimo quinquennio.
Gli altri paesi produttori denotano un calo generale delle rese.
In Francia l’ottimismo regna dopo la vendemmia assai scarsa del 2021 devastata dalle gelate primaverili.
Nonostante il calo di produzione nel territorio di Bordeaux stimato intorno al 20 % ci sarà un buon aumento per la vendemmia in corso valutabile al 16 % rispetto alla vendemmia dello scorso anno.
Anche nei confronti dei dati quinquennali si evidenzia un discreto incremento.
Nelle principali regioni vinicole francesi la raccolta dei grappoli è iniziata in anticipo a fronte di alte temperature.
I vigneti della Spagna hanno subito temperature devastanti e grande siccità.
La mancanza ovunque di precipitazioni e di riserve di acqua fanno segnare un meno 11 % nei confronti della vendemmia 2021.
Ancora più bassa la resa confrontata con le medie degli ultimi cinque anni. La raccolta dei grappoli è iniziata con 2/3 settimane di anticipo rispetto al solito.
In Portogallo ci sono stati problemi analoghi causati dalla scarsità di riserve idriche e dalle alte temperature.
La produzione arriverà a circa 7 milioni di ettolitri con un calo del 10 % rispetto al 2021.
Buono lo stato sanitario delle uve e come in Italia ridotti quasi a zero gli attacchi di parassiti e l’insorgenza di malattie.
In Austria il caldo e l’incipiente siccità causeranno un calo di resa tutto sommato leggero. La Germania non è stata esente dal caldo e la siccità.
La vendemmia è iniziata in largo anticipo per le varietà precoci.
Le uve sono tutto sommato sane anche se la siccità ha determinato una ridotta crescita degli acini.
La produzione del 2022 e la media quinquennale faranno registrare un meno 2,5 %. Netto e cospicuo il calo di produzione di oltre il 20 % in Ungheria causato soprattutto dalla siccità che ha imperversato durante la delicata fase dello sviluppo vegetativo.
Le previsioni per la produzione vinicola in Slovenia si attestano su una prevista diminuzione del 15 % rispetto alla vendemmia 2021 e addirittura del 30 % nei confronti della media degli ultimi cinque anni.
Umberto Faedi
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