Il primo posto per gli allarmi alimentari in Europa è occupato dalla Turchia secondo la Coldiretti.
È una invasione strisciante e assai pericolosa per i consumatori: i prodotti ortofrutticoli sono farciti di pesticidi oltre ogni limite.
Peperoni, pomodori, cipolle, cavolfiori, broccoli e cetriolini così come arance, mandarini, clementine, uva, mele, pere, albicocche, pesche, prugne e fragole sono contaminati da ogni sorta di intrugli.
Fichi secchi, nocciole, pistacchi e datteri portano afla-tossine altamente cancerogene.
Residui chimici, inquinanti microbiologici, mico-tossine, additivi, coloranti proibiti da anni nella UE fanno della Turchia la nazione con il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi agli standard alimentari di sicurezza con evidenti rischi per la salute dei consumatori.
La Turchia ha superato addirittura la Cina che sta attuando politiche di controllo sui prodotti che esporta.
Il fiorente scambio commerciale con l’Italia segnala per i primi sei mesi del 2019 importiamodi 16 milioni di chili di frutta a guscio quali nocciole, noci e pistacchi.
Arachidi e mandorle non sono da meno con alcuni milioni di chili importati.
Prima di tutto si devono applicare sanzioni per l’aggressione alla Siria con l’intento di massacrare i Curdi.
Ricordando che tra il 1915 e il 1916 i turchi si erano già esibiti con il genocidio degli Armeni causando oltre 1,5 milioni di morti.
Il processo di islamizzazione attuato da Erdogan, sviluppo economico frenetico in barba alle regole alimentari della UE, pongono la Turchia fuori da ogni civile consesso.
Europa e il ministero dell’agricoltura si attivi per monitorare e respingere gli alimenti tossici provenienti dalla Turchia e non solo.
Umberto Faedi
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