Una dieta, un regime alimentare rigido, non si può pretendere venga rispettata quando una quarantena obbligatoria in casa e il lockdown di tutte le attività hanno favorito per molti italiani un recupero e per altri una scoperta, del mangiare in casa.
Tranne per le migliaia di persone in difficili condizioni economiche dovute alla perdita del lavoro, e tranne per coloro che – potendo e volendo – si sono avvalsi di consegne di cibo pronto a domicilio, spesso un lusso da viziati pigroni, una parte del resto della popolazione è incappata nelle maglie suadenti della cucina casalinga.
Dietologi e nutrizionisti sono allarmati.
Molti di questi professionisti hanno potuto seguire i loro pazienti anche per telefono, altri si sono resi disponibili da remoto, sfruttando gli strumenti di internet, tuttavia pare che le richieste di consulenza siano di molto calate. E allora lanciano l’allarme: signori, attenzione alla vostra dieta, rischiate di ingrassare, di aggiungere qualche chilo di più sulla vostra bilancia, che poi faticherete a perdere.
Ad esempio, “Nutrimi”, la piattaforma multicanale dedicata all’Alimentazione e alla Nutrizione, ha condotto 2 indagini parallele, sui professionisti della nutrizione e sui consumatori, un campione di oltre 200 intervistati totali, al fine di valutare le ripercussioni del lockdown sul loro lavoro e sulla dieta degli italiani. Da un lato è stato rilevato che per 1 professionista su 4 il lockdown ha significato l’interruzione completa dell’attività e si è ridotto il numero dei nuovi pazienti, mentre nel 75% dei casi sono calate anche le richieste di consulenza da parte di quelli presi già in carico. Dall’altro, l’indagine ha osservato che 2 soggetti su 3 tra quelli “a dieta” hanno vissuto un peggioramento e il 7% ha interrotto il regime alimentare.
In questo periodo in cui virologi e scienziati assimilati proclamano che l’unica cura contro il virus è stare in casa per evitarne il contagio, sono molti gli interrogativi dei cittadini a riguardo delle misure più salutari di difesa dal morbo.
Soprattutto come rinforzare le difese immunitarie, ad esempio con l’assunzione giornaliera di vitamine A, C, E e D, integratori, e qualunque altro trattamento terapeutico naturale.
L’etere è pieno di luoghi in cui vengono elargiti consigli da esperti in nutrizione e da quelli dell’alimentazione, anche da parte di autorevoli istituti di ricerca. La popolazione, sempre connessa sui social, sta ricevendo un’infinità di indicazioni. Tuttavia, il ruolo cruciale della nutrizione nella prevenzione di svariate patologie, da un qualsiasi morbo all’obesità, risiede sempre in uno stile di vita salutare, unito ad un’attività fisica motoria.
La preoccupazione dei nutrizionisti per la nostra condizione fisica nel periodo di quarantena dal Coronavirus non è molto distante da quella che essi esprimono dopo ogni periodo natalizio o pasquale, consigliando una dieta di recupero.
Ciò nonostante, se è vero che la cucina è essenzialmente luogo di conforto e non si è resistito alle tentazioni gastronomiche, complice anche il maggior tempo a disposizione in questi mesi, avremo il tempo di recuperare la nostra forma fisica, come ogni anno, in vista delle vacanze al mare. Gli esperti governativi permettendo.
Maura Sacher
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri