La crisi delle consegne a domicilio
Nel triste periodo della pandemia il commercio elettronico sulle piattaforme e le consegne a domicilio sono cresciute a livello esponenziale.
Le aziende che non erano presenti nella rete o avevano una limitata attività on line hanno dovuto giocoforza approntare siti aziendali per poter competere con le altre che già avevano il loro spazio.
Finito il periodo nel quale le persone erano costrette a stare in casa sono arrivati tempi duri per le attività di consegne a domicilio.
La società turca Getir ha annunciato in questi giorni che chiuderà a breve la sua rete in Italia, Portogallo e Spagna.
Fondata nel 2015 in Turchia l’azienda aveva focalizzato il suo obiettivo su una rapida espansione mediante importanti interventi finanziari e l’acquisizione di società rivali.
Nel 2021 aveva assorbito Weezy società con sede nel regno ancora unito che svolgeva servizi di consegna di generi alimentari a domicilio.
Alla fine del 2022 Getir aveva acquistato la tedesca Gorillaz che era uno dei suoi maggiori competitori.
Nel Giugno di quest’anno Getir aveva già chiuso l’attività in Francia.
Sembra che le perdite mensili siano molto alte, nell’ordine di decine di milioni di euro.
Uber Eats è una emanazione della transnazionale attività di trasporto persone e ha annunciato un mese fa il ritiro dal mercato italiano per spostarsi e investire in mercati più remunerativi.
Getir ha dichiarato che continuerà le attività in Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Stati Uniti e naturalmente Turchia.
In Italia attualmente sono quasi quattrocento i dipendenti e i bikers/ fattorini che saranno licenziati e c’è molta preoccupazione per le loro famiglie.
Purtroppo niente di nuovo nel settore delle consegne di cibo a domicilio che sta registrando un susseguirsi di crisi aziendali e chiusure di attività.
Sono migliaia i lavoratori e i fattorini lasciati letteralmente a piedi.
Getir aveva beneficiato in Italia di tutti i vantaggi riservati alle start up ossia la fase iniziale di una nuova attività.
Adesso ha deciso di ritirarsi dal nostro mercato evidentemente non più remunerativo per i suoi affari.
Umberto Faedi
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