A Firenze, nell’arena cultural-gastronomica di Taste, i Consorzi delle Dop e Igp scendono in campo contro le contraffazioni e l’italian sounding. La difesa affidata al Sistema Paese.
Tutelare il Made in Italy è divenuto un imperativo categorico e ogni attore deve fare la sua parte. Se ne è parlato a Taste il consueto appuntamento di Pitti Immagine che raduna le gustose eccellenze Made in Italy, nella magica cornice della Stazione Leopolda di Firenze, durante l’incontro dedicato a “Italian Sounding: Danno o opportunità”, orchestrato dal patron della manifestazione Davide Paolini.
Nel corso dell’incontro, è stata sottolineata la necessità di una comunicazione più corretta che vada oltre gli inutili allarmismi, per un sistema all’avanguardia nella lotta alla contraffazione. “Le denominazioni d’origine protetta hanno dimostrato – ha affermato Giuseppe Liberatore, presidente di Aicgi (Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica) – in questi anni di crisi, grande solidità riuscendo anche a incrementare i valori di export. Hanno un grande potenziale di sviluppo, anche se ci sono criticità da superare. Le stime confuse su presunti valori dei prodotti contraffatti, se divulgati con toni allarmistici, non fanno altro che confondere il consumatore. Le produzioni Dop e Igp sono controllate e certificate ed i Consorzi compiono azioni di vigilanza per controllare i mercati”.
Del resto, parlando di tutela, occorre sottolineare che il sistema dei Consorzi investe ogni anno oltre 20 milioni di Euro in attività di controllo, vigilanza e tutela. Complessa, invece, la situazione fuori dai confini europei dove è necessario l’impegno dell’intera filiera e delle istituzioni per conseguire risultati apprezzabili.
Un dibattito che ha evidenziato le grandi potenzialità del Made in Italy contestualmente alla grande debolezza, che è possibile superare attivando un Sistema Paese che riesca a coadiuvare gli sforzi fatti da tutti gli attori in gioco nell’unica direzione di tutela e lotta alla contraffazione e all’italian sounding.
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