L’insensata guerra sui dazi intrapresa dal bolso malnutrito presidente americano ha provocato e sta provocando effetti particolari.
La Repubblica Popolare Cinese importa dagli Usa principalmente a livello alimentare enormi quantitativi di soia e carne di maiale, e i dazi ne hanno provocato un brusco stop.
Quindi nella sterminata e iper-popolata Repubblica erede di millenarie e misteriose dinastie. nonché della rivoluzione culturale di Mao Tse Tung hanno riscoperto, obtorto collo, gustosi piatti che affondano la loro origine nella notte dei tempi.
Esistevano assai prima del viaggio magico in Cina di Marco Polo. “foresto de Venesia”. Fino alla Corte del Gran Khan Kubilai discendente di Gengis Khan, a Cambaluc l’odierna Pechino.
I ristoranti, i luoghi di ristoro e i chioschi di strada, nonché le massaie, hanno rispolverato le ricette a base vegetariana dei monaci dei conventi buddisti.
Al posto del maiale che è onnipresente, seppure non a buon mercato nella cucina quotidiana cinese.
Vengono impiegate le tante verdure di cui è straricca la Cina, grande paese industriale ed altrettanto paese contadino con le sue innumerevoli comuni agricole.
Nei ristoranti i piatti a base di maiale vengono serviti con le ossa ricostruite con il bambu’ e viene così appagata anche la parte visiva.
Alla faccia degli allevatori yankees, e come costoro allevano i loro maiali è meglio non saperlo.
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