In tutto il mondo cresce l’età media dei consumatori di vini.
È un segnale preoccupante per i produttori e per il mercato.
Il 2021 non è stato certamente un anno facile ma l’invecchiamento della comunità dei bevitori abituali di vini appare oramai inarrestabile.
Oltre il 50 % dei consumatori ha oltre 55 anni e il 35 % di questo gruppo ha oltre 65 anni.
Solo il 15 % ha meno di 34 anni e la fascia di età compresa tra 18/24 anni non va oltre il 5 % del totale.
Forse è stata la pandemia ad allontanare dai vini i consumatori più giovani.
I consumi dei giovani sono molto legati a contesti sociali e a luoghi che in questi lunghi oscuri mesi sono stati praticamente azzerati dalle misure anti covid.
Il crescente interesse per la salute ha portato i Millennials e la Gen (Generazione) Z ad astenersi o quasi dal consumare vini e a rivolgersi a prodotti analcolici o a basso contenuto di alcol.
Questo mercato è progredito molto durante gli scorsi mesi di pandemia ed è destinato a crescere moltissimo nei prossimi anni.
In tutto il mondo cresce l’età media dei consumatori di vini
Sono mutati i canali di vendita con un grande balzo in avanti del commercio elettronico e con le applicazioni di consegna a domicilio.
Stanno sempre più affermandosi i formati e gli imballaggi alternativi a quelli in uso ormai da secoli.
Il vino in lattina del quale fu antesignana la emiliana Cantina Giacobazzi è sempre più in auge tra i giovani.
Negli anni la qualità dei vini messi in lattine è sensibilmente migliorata e l’offerta di varie tipologie è ormai assai numerosa.
Anche l’aspetto delle lattine attrae i giovani consumatori e la sostenibilità gioca un ruolo importante nella scelta.
Maggiore attenzione viene prestata ai produttori e alle cantine locali dai consumatori di vini di ogni età e livello sociale.
La pandemia e i divieti di spostamento ha contribuito alla scoperta e alla riscoperta dei coltivatori e delle cantine ubicate vicino a casa e a incrementare la tendenza ad acquistare prodotti del territorio.
Umberto Faedi
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