Il Gotha della ristorazione mondiale parla italiano
Tra i big con 99 punti su 100 figurano l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler (Brunico) e il ristorante “Da Vittorio” (Bergamo). Il podio tricolore è completato dai fratelli Alajmo (Le Calandre, Padova).
Lo hanno certificato tutte le più prestigiose guide internazionali e lo ha ribadito la superclassifica stilata in Francia da “La Liste“.
L’Italia figura con pieno merito nel Gotha della ristorazione mondiale con due ristoranti ai primi posti assoluti con una valutazione che sfiora il punteggio massimo dei cento centesimi.
Sono il ristorante di Brunico l'”Atelier Moessmer” dello chef altoatesino Norbert Niederkofler (3 stelle Michelin) e il ristorante “Da Vittorio” (3 stelle Michelin) della famiglia Cerea (Bergamo).
Nella prestigiosa superclassifica francese basata su un algoritmo che elabora i giudizi delle più importanti guide della ristorazione mondiale hanno ottento entrambi il punteggio di 99 centesimi.
Il podio “tricolore” è completato dai fratelli Alajmo (Le Calandre, 3 stelle Michelin, Padova).
Otto i ristoranti gotha premiati nel mondo con il punteggio di 99,5 punti su cento
Sul gradino più alto del podio, con un punteggio di 99,5 su cento, ci sono otto ristoranti che rappresentano l’eccellenza planetaria: il ristorante Cheval Blanc by Peter Knogl del Grand Hotel Les Trois Rois a Basilea, il ristorante Guy Savoy a Parigi, L’Enclume di Simon Rogan a Grange-over-Sands (Regno Unito), il ristorante La Vague d’Or Cheval Blanc St-Tropez a Saint-Tropez, il ristorante Le Bernardin a New York, il Lung King Heen ad Hong Kong, il Matsukawa a Minato-ku (Giappone), lo Schwarzwaldstube a Baiersbronn (Germania) e il SingleThread a Healdsburg (Stati Uniti).
Premio speciale all’imprenditore Enrico Buonocore, patron di Langosteria
Il premio speciale “Game Changer Award” è stato assegnato all’imprenditore italiano Enrico Buonocore, fondatore e amministratore delegato di Langosteria Group, “personalità fortemente impegnata a trasmettere valori di inclusività, sostenibili ed educativi in cucina e nel settore enogastronomico.”
Erico Buonocore, l’imprenditore-cuoco milanese, con genitori di origini amalfitane, è diventato famoso nel mondo per aver fondato il Langosteria Group: ristoranti di pesce e frutti di mare freschi di giornata. Nel 2007 un primo ristorante a Milano, poi due, tre, quattro (sempre nel capoluogo lombardo).
Un successo.
Erano il preludio verso altre prestigiose destinazioni: Portofino, poi Parigi al settimo piano dell’Hotel Cheval Blanc, il 5 stelle di proprietà della famiglia Arnault, poi St. Moritz (le prossime inaugurazioni a Londra e Miami).
Quei piatti di pesce amalfitani che hanno conquistato il mondo
Mitici sono i piatti di pesce targati Langosteria che hanno conquistato i gourmet di tutto il mondo: la tartare di dentice e scampi, ovuli e timo; la tagliata di orata con capperi croccanti e limone di Amalfi;
i gamberoni rossi alla griglia con porcini e zafferano. Ed ancora: gli spaghetti affumicati con aragosta e limone di Amalfi; le tagliatelle di calamaro e gambero rosso; il carosello di pesce e crostacei; l’astice blu Nature. Piatti di alta cucina.
Piatti raffinatissimi, preparati con ingredienti di primissima qualità, curati nei minimi dettagli. Ma alla domanda dei giornalisti che gli chiedono quali sono le preferenze a tavola di Enrico Buonocore, ecco riaffiorare i ricordi dei piatti della nonna e della mamma amalfitana con i profumi e i sapori della cucina di casa: la puttanesca con le alici, le polpette, le scaloppine con i funghi.
Premio speciale anche alla “pastry chef” italiana Aurora Storari
Tra i premi speciali assegnati all’Italia, oltre il “Game Changer Award” ad Enrico Buonocore, la giuria ha assegnato l’Oscar “New Pastry Talent Award” alla pasticcera Aurora Storari del ristorante stellato parigino “Hémicycle”.
La giovane pasticcera romana, classe 1992, è stata premiata per il suo approccio creativo alla pasticceria che regala emozioni agli ospiti offrendo un viaggio sensoriale che va oltre la tradizionale esperienza del dessert.
La classifica di “La Liste” viene stilata seguendo un percorso particolarmente complesso, basato sulle recensioni dei migliori ristoranti del mondo contenute in più di 600 guide e pubblicazioni, che vengono inserite in specifiche tabelle di conversione e poi integrate dai giudizi dei clienti.
Sul terzo gradino del podio tricolore “Le Calandre” dei fratelli Alajmo
Ma torniamo alla classifica dei mille ristoranti selezionti da “La Liste”. I ristoranti italiani che figurano nel Gotha della ristorazione mondiale sono esattamente 98. Ai primissimi posti – come abbiamo anticipato – con un punteggio di 99 centesimi troviamo l'”Atelier Moessmer” di Norbert Niederkofler (Brunico) e il ristorante “Da Vittorio” (Bergamo). Entrambi accreditati della triplice stella Michelin precedono il Ristorante “Le Calandre” dei fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo, tre stelle Michelin a Sarmeola di Rubano (Padova), ristorante che ha conquistato il terzo gradino del podio “tricolore” con il punteggio di 98,5 centesimi.
Tra i big Enrico Crippa, Niko Romito, Santini, Bottura e Cannavacciuolo
Tra i big della ristorazione italiana con il punteggio di 97,50 centesimi troviamo poi Enrico Crippa, patron con la famiglia Ceretto del Ristorante “Piazza Duomo” ad Alba (Cuneo) e Niko Romito del Ristorante “Reale” a Castel di Sangro (L’Aquila).
Accreditati di 97 punti ecco poi la famiglia Santini, Nadia e Giovanni, numi tutelari del Ristorante “Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mantova), Massimo Bottura patron dell’Osteria Francescana di Modena e lo chef Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara).
Giancarlo Perbellini e la rinascita del Ristorante “12 Apostoli” di Verona
Nella lista dell’alta ristorazione mondiale un posto di primo piano spetta anche a Giancarlo Perbellini che con Casa Perbellini (punteggio 96,50 centesimi) ha ridato vita al mitico Ristorante di Giorgio Gioco “12 Apostoli” di Verona, ristorante che il mese scorso è stato premiato dalla Michelin con la prestigiosa terza stella.
Con il puntegio di 96,50 centesimi troviamo poi Enrico Bartolini del Ristorante “Mudec” (Milano), Heinz Beck del Ristorante “La Pergola” (Roma), Fabrizio Mellino del Ristorante “Quattro Passi” di Nerano (Massa Lubrense, Napoli) e Mario Uliassi del Ristorante “Uliassi” a Senigallia (Ancona).
Con 96 punti – meritato riconoscimento – ecco il Ristorante gardesano “Lido 84” di Riccardo Camanini a Gardone Riviera e con 95,50 punti il Ristorante altoatesino Castel Fine Dining a Tirolo. Con 94,40 punti, infine, “Il Pagliaccio” (Roma) con lo chef Anthony Genovese e la “Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni a Senigallia (Ancona).
Dieci i ristoranti superstar premiati in Alto Adige e uno in Trentino
Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige sono undici i ristorani superstar che figuranno nel Gotha della ristorazione mondiale: dieci in Alto Adige e uno (Peter Brunel) in Trentino.
Al primo posto della classifica altoatesina troviamo con il punteggio di 99 centesimi l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler (Brunico). Al secondo posto con un punteggio di 95,50 centesimi il ristorante “Castel Fine Dining di Gerhard Wieser a Tirolo.
Nella classifica mondiale seguono poi il Ristorante “Terra” di Heinrich Schneider (Sarentino), la Gourmetstube Einhorn dell’Hotel Stafler di Vipiteno, il Ristorante “Luisl Stube” dell’Hotel Schlosswirt Forst di Lagundo, il Ristorante Prezioso di Castel Fragsburg (Merano), il Ristorante “Kuppelrain” di Castelbello-Ciardes, il ristorante “Anna Stuben” dell’Hotel Gardena (Ortisei), il ristorante “Zum Löwen” di Anna Matcher (Tesimo), il Ristorante “Luisa Gourmet” di Doladizza a Montagna di Egna e la romantica Johannesstube dell’Hotel Engel di Nova Levante.
Peter Brunel, talento e estro creativo nella magica atmosfera dannunziana
Nella superclassifica del Gotha della ristorazione mondiale stilata da “La Liste” figura un solo ristorante trentino: il “PB” Peter Brunel di Arco. Ecco la recensione del locale di Linfano di Arco pubblicata dalla Guida Best Gourmet 2025 che da pochi giorni è nelle edicole.
Talento, estro creativo, fantasia. Peter Brunel è tutto questo. Parte dal territorio per creare degli autentici quadri d’autore che poi spiega personalmente agli ospiti nella magica atmosfera dannunziana del “suo” nuovo ristorante gourmet: il PB di Arco. Un ristorante dal design moderno: marmi, velluti, lampade, specchi, ampie vetrate, giochi d’acqua. Peter dirige una giovane brigata di cucina ed è affiancato in sala dal maitre Carlo Chinelli. Tre i menu-degustazione proposti: “Gli ortaggi e l’oliva del Garda”, l'”Experience Nikkei” (il Trentino sposa il Perù e il Giappone), “I grandi classici”.
Scenografico l’omaggio alle Lofoten: alici marinate, acqua di mare, peperone piquillo, foglie d’ostrica e grissino al finocchio. Squisito il risotto di rafano e merluzzo al limone. E così pure il foie gras con fondo ristretto e lumache. Una libidine il piccione all’oro zecchino con polvere di peperone. Poesia pura i dolci curati da Loretta Fanella e Maria Novella Salani. Superba la carta dei vini (serviti anche al calice).
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
I 98 ristoranti italiani (su mille) che figurano nella superclassifica 2025
– Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler (Brunico).
– Ristorante Da Vittorio (Brusaporto, Bergamo).
– Ristorante Le Calandre (Rubano, Padova).
– Ristorante Piazza Duomo (Alba, Cuneo).
– Ristorante Reale (Castel di Sangro, L’Aquila).
– Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Mantova),
– Osteria Francescana, Modena.
– Villa Crespi, Orta San Giulio (Novara).
– Casa Perbellini 12 Apostoli (Verona).
– Enrico Bartolini – Mudec (Milano).
– La Pergola – Rome Cavalieri Waldorf Astoria (Roma).
– Ristorante Quattro Passi (Nerano, Napoli)
– Ristorante Uliassi, Senigallia (Ancona).
– Ristorante Lido 84 (Gardone Riviera, Brescia).
– Ristorante Castel Fine Dining, Tirolo (Bolzano).
– Ristorante Il Pagliaccio (Roma).
– Madonnina del Pescatore, Senigallia (Ancona).
– Ristorante Antica Colonna Reale, Cervere (Cuneo).
– Ristorante Danì Maison, Ischia (Napoli).
– Ristorante Ciccio Sultano Duomo (Ragusa).
– Enoteca Pinchiorri, Firenze
– Ristorante La Peca, Lonigo (Viceza).
– Ristorante D’O di Davide Oldani, Cornaredo (Milano).
– Ristorante Seta, Milano.
– Ristorante Arnolfo, Colle Val d’Elsa (Siena).
– Ristorante Casa Vissani, Baschi (Terni).
– Ristorante Del Cambio, Torino.
– Il Piccolo Principe, Viareggio (Lucca).
– Torre del Saracino, Vico Equense (Napoli).
– Krèsios, Telese Terme (Benevento).
– Trattoria Agli Amici dal 1887, Udine.
– Ristorante George, Napoli.
– Ristorante L’Olivo, Anacapri (Napoli).
– Ristorante Terra, Sarentino (Bolzano).
– Ristorante Andrea Aprea, Milano.
– Ristorante Da Caino, Montemerano (Grosseto).
– La Madia, Licata (Agrigento).
– Antica Osteria da Cera, Lughetto Campagna Lupia (Venezia).
– Ristorane Glam Enrico Bartolini, Venezia.
– Miramonti L’Altro, Concesio (Brescia).
– Piccolo Lago, Verbania (Piemonte).
– Taverna Estia, Brusciano (Napoli).
– Villa Feltrinelli, Gargnano sul Garda (Brescia).
– Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano.
– Ristorante Magnoli, Cesenatico (Forlì-Cesena).
– Ristorante Andreina, Loreto (Ancona).
– Ristorante Della Gioconda, Gabicce Monte (Pesaro).
– Enoteca La Torre, Roma.
– Ristorangte La Trota, Rivodutri (Rieti).
– Ristorante Villa Elena, Bergamo.
– Ristorante Da Gorini, San Piero in Bagno (Forlì-Cesena).
– Ristorante Guido, Fontanafredda (Cuneo).
– Ristorante Harrys Piccolo, Trieste.
– Ristorante I Tenerumi, Vulcanello, Eolie (Messina).
– Ristorante Idylio by Apreda, Roma.
– Ristorante L’Argine a Vencò, Dolegna del Collio (Gorizia).
– Ristorante San Domenico, Imola (Bologna).
– Don Alfonso 1890, Massa Lubrense (Napoli).
– La Tana Gourmet, Altopiano di Asiago (Vicenza).
– Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini, Cioccaro di Penango (Asti).
– Verso Ristorante Capitaneo, Milano.
– Ristorante Acquolina, Roma.
– Ristorante Imàgo – Hotel Hassler, Roma.
– Ristorante Pascucci al Porticciolo, Fiumicino (Roma).
– Ristorante Tre Olivi, Laura Capaccio Paestum (Salerno).
– Gourmetstube Einhorn dell’Hotel Stafler, Vipiteno (Bolzano).
– Ristorante Peter Brunel, Linfano di Arco (Trento).
– Ristorante Dina, Gussago (Brescia).
– Ristorante Lorenzo, Forte dei Marmi (Lucca).
– Ristorante Luisl Stube – Schlosswirt Forst, Lagundo (Bolzano).
– Ristorante Piazzetta Milu, Castellammare di Stabia (Napoli).
– Ristorante St. George by Heinz Beck, Taormina (Messina).
– Ristorante Prezioso, Castel Fragsburg, Merano (Bolzano).
– Ristorante Berton, Milano.
– Ristorante Kuppelrain, Castelbello-Ciardes (Bolzano).
– Ristorante Lux Lucis – Hotel Principe Forte dei Marmi (Lucca).
– Ristorante Materia, Cernobbio (Como).
– Ristorante Romano, Viareggio (Lucca).
– Ristorante All’Enoteca, Canale (Cuneo).
– Ristorante Anna Stuben, Ortisei (Bolzano).
– Ristorante Campo del Drago – Castiglion del Bosco, Montalcino (Siena).
– Ristorante Glass Hostaria, Roma.
– Ristorante Quadri, Piazza San Marco, Venezia.
– Ristorante Contraste, Milano.
– Ristorante Hyle, San Giovanni in Fiore (Cosenza).
– Ristorante Venissa, isola di Mazzzorbo, Venezia.
– Ristorante Santa Elisabetta, Firenze.
– Ristorante Atman – Villa Rospigliosi, Lamporecchio (Pistoia).
– Ristorante La Rei Natura, Serralunga d’Alba (Cuneo).
– Ristorante Zum Löwen, Tesimo (Bolzano).
– Ristorante Colline Ciociare, Acuto (Frosinone).
– Ristorante Luisa Gourmet, Montagna di Egna (Bolzano).
– Ristorante Acquerello, Fagnano Olona (Varese).
– Ristorante Aqua Crua di Giuliano Baldessari, Barbarano Vicentino.
– Ristorante Cracco in Galleria, Milano.
– Johannesstube Taste Nature dell’Hotel Engel di Nova Levante (Bolzano).
– Ristorante Indaco – Albergo della Regina Isabella, Lacco Ameno (Napoli).
– Ristorante Casa Maria Luigia, Modena.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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