Il glifosato che fine ha fatto?
Non è perché non se ne parla che il velenoso glifosato sia sparito.
Diffuso purtroppo in molti alimenti e bevande continua la sua nefasta opera.
Questo potente erbicida è stato scoperto e sintetizzato nel 1950.
La molecola chimica di sintesi C3H8NO5P agisce nel tempo subdolamente e può causare danni rilevanti all’organismo.
In Europa dopo rigorosi esami sono state rilevate tracce in 13 birre di marchi anche famosi.
In Italia una ricerca della Associazione Grano Salus ha rintracciato tracce del composto chimico in 8 famosi marchi di pasta.
Le confezioni riportano in etichetta la dicitura “100 % da grano italiano” ma non è così.
Si tratta di percentuali al di sotto di quanto stabilito dal Regolamento UE 1313/2016 ma….
E si trova soprattutto nei cereali quali avena, frumento, mais, orzo, segale, soia, sorgo e altri cereali.
Contamina colza, cotone, lino e fagioli, miele, olio, olive, pane, piselli e senape.
È molto diffuso nelle colture vegetali e per ovviare all’uso sono stati creati i prodotti OGM – Organicamente Modificati.
Ma il rimedio è forse peggiore del male.
Il glifosato che fine ha fatto?
I prodotti OGM sono particolarmente resistenti al glifosato, non lo assorbono e non ne subiscono gli effetti.
Peccato che l’introduzione degli OGM abbia impoverito la diversità biologica restringendo la possibilità di coltivare specie diverse.
Agendo per far crescere e seccare le piante come il grano in nazioni fredde come il Canada di conseguenza contamina le farine e i tipi di pasta che vengono prodotti.
E l’Italia importa purtroppo quasI il 40 % di grano dall’estero e soprattutto dalla ex colonia british.
In Italia i trattamenti con glifosato sono proibiti e non è consentita la coltivazione di prodotti OGM che possono però essere importati.
Il glifosato è purtroppo il pesticida più usato al mondo.
Il brevetto della Bayer – Monsanto è scaduto da anni e quindi tantissime aziende possono produrlo.
Il prezzo è così crollato dopo la fine del monopolio Bayer- Monsanto e quindi negli ultimi 30 anni è stato utilizzato tantissimo.
A Bruxelles stanno procedendo gli incontri degli esperti dell’EFSA – European Food Safety Authority ossia l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare per esaminare le documentazioni e stabilire se prorogare o meno l’uso del pesticida per altri 5 anni.
Il glifosato che fine ha fatto?
E soprattutto fissare eventualmente i nuovi limiti massimi di residuo negli alimenti in caso malaugurato di proroga.
Secondo lo studio di Grano Salus non sono state evidenziati residui del pesticida nelle paste di derivazione biologica anche di famosi marchi che producono tipi di pasta “tradizionale” e hanno una linea biologica.
I grandi colossi italiani della pasta hanno portato in tribunale l’Associazione Grano Salus accusandola di non aver svolto in maniera scientifica le analisi sui loro prodotti.
Non hanno presentato nessuna contro analisi rendendo forte il sospetto e legittimando il pensiero che le paste analizzate siano il risultato di miscelazioni proibite dalla legge. E sono stati sconfitti.
Umberto Faedi
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